Per la Fiorentina la sconfitta dell'immaturità. Capibile contro il Parma
Dopo i successi su Empoli e Milan, un brusco stop per la Fiorentina, una squadra destinata a questo tipo di instabilità perché costruita sui giovani, su scommesse, su giocatori da valorizzare e con poche guide in campo. E se giocatori come Simeone, Veretout e Pezzella incappano in una giornata no, è normale aspettarsi dei problemi. Specie se di fronte c'è un Parma molto esperto (la squadra più "vecchia" del campionato, ndr) che fa della speculazione e della ricerca nell'errore avversario la propria specialità.
La giornata nerissima di Vitor Hugo, può capitare, ha fatto il resto. Ma concedere il vantaggio a questo Parma, temibilissimo in ripartenza anche senza Gervinho, con un Biabiany inaspettatamente ritrovato e un Inglese mai domo, può essere davvero letale. Lo è stato per Pioli, che in panchina non aveva neanche la possibilità di cambiare le caratteristiche del proprio attacco, capace di creare tanti tiri da fuori area, ma mai di impensierire il Parma in ripartenza, sui calci piazzati e nel gioco in area piccola. Una frenata dura, ma che non può che far bene ad una squadra che dimostra personalità ma che dipende tanto dal rendimento di un attacco che non brilla per continuità, tutt'altro.