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“Rangnick? Ci pensa Gazidis”. Così Scaroni, di fatto, ha già scaricato Paolo Maldini

“Rangnick? Ci pensa Gazidis”. Così Scaroni, di fatto, ha già scaricato Paolo MaldiniTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 1 giugno 2020, 14:08Serie A
di Ivan Cardia

Il Milan studia il futuro. A tinte tedesche: prosegue la telenovela legata a Ralf Rangnick, uomo di punta del gruppo Red Bull nel mondo del calcio, che il Diavolo ha individuato da tempo come volto giusto per l’ennesimo anno zero, nella speranza che questa volta sia quello buono. “Non so se arriverà - spiega Paolo Scaroni, presidente rossonero - a queste cose ci pensa Gazidis”. Poi il numero uno conferma la fiducia in Stefano Pioli e Paolo Maldini. Al quale, però, la prima parte della risposta potrebbe anche essere andata di traverso.

Se l’allenatore lo sceglie l’amministratore delegato. Il nuovo Milan di Elliott, a inizio stagione, aveva una struttura abbastanza chiara: Ivan Gazidis amministratore delegato e direttore generale, uomo di riferimento della proprietà. Poi Zvone Boban e lo stesso Maldini, un tandem tecnico dietro la scrivania. A Gazidis la gestione della società, alla coppia di ex campioni le scelte sportive. Il croato è già andato via, sbattendo la porta per le invasioni di campo. Proprio quelle che, a questo punto, allontano anche l’ex capitano da Milanello.

Maldini ha già bocciato Rangnick. D’altra parte, l’attuale direttore tecnico, sul tema si è già espresso a febbraio: “Rangnick non da Milan”. A inizio maggio c'è stato anche un durissimo botta e risposta a distanza tra i due. Più chiaro di così. Oggi incassa la fiducia, a parole, di Scaroni. Ma è quasi impossibile immaginare la convivenza tra un allenatore totalizzante come Ragnick e un dirigente che ne ha già criticato l’eventuale arrivo. E che peraltro è stato esautorato dalle strategie per il futuro: se ci pensa Gazidis, vuol dire che non ci pensa Maldini. Cioè proprio l’uomo deputato a questo tipo di decisioni, nei piani iniziali e anche nella struttura attuale. Il benservito è tra le righe, ma neanche troppo.

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