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Bava: "Sì alle squadre B, dobbiamo credere nei giovani"

Bava: "Sì alle squadre B, dobbiamo credere nei giovani"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 2 giugno 2018, 23:282018
di Rosa Doro
fonte Dal nostro inviato, Sebastian Donzella
Archivio Stadio Aperto 2018
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Massimo Bava, responsabile settore giovanile Torino, intervistato da Sebastian Donzella a margine del 3o Memorial Don Aldo Rabino
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Massimo Bava, responsabile settore giovanile Torino, a margine del terzo Memorial Don Aldo Rabino è intervenuto ai microfoni di RMC Sport:

Sul settore giovanile del Toro?
"Cairo è dovuto ripartire da zero nel 2005, per lui è stato durissimo ripartire insieme a Comi e ricostruire tutto, poi sicuramente ha avuto la costanza di credere nel settore giovanile, sette anni fa ho avuto la fortuna di conoscere il dottor Cairo che mi disse delle cose e mi stimolò a venire al Torino e con lui, con Comi stiamo crescendo moltissimo. Sono molto contento e orgoglioso di aver rinnovato per altri quattro anni, sono orgoglioso delle parole che il presidente dice su di me, sul fatto che sono legato vita e sulla costante crescita del settore giovanile. I giocatori poi noi li sforneremo in prima squadra perché vedo positività, voglia di crescere, di fare le strutture, il presidente è costantemente in contatto con me, mi chiama, mi chiede dei giocatori... Io credo che sia l'unico o dei pochi presidenti che sa quali sono i nostri 2002, 2003, 2004, 2001 forti perché continua sempre a chiedere, si informa e questa è una cosa importante per me, stimola me e quelli che lavorano con me a fare sempre bene. Un merito importante va a lui perché è sempre sul pezzo, vuole dire che crede in noi, nel nostro settore giovanili e crede nei giovani e questa è la cosa importante per noi".

Come ha preso l'introduzione delle seconde squadre?
"Il Torino ha detto di sì, è una delle cinque squadre, perché la sesta è Fiorentina che ha detto ni, noi crediamo fortemente nella squadra B e in questo momento abbiamo anche la possibilità di avere 24 giocatori importanti perché sono tutti nostri e sono in B, C e in A, però bisogna organizzare per bene le cose. Credo che partire sarà difficilissimo perché ci sono delle difficoltà, ma bisogna partire. Partendo con delle difficoltà, dei dubbi ma facendo piano piano questi campionati e bisogna risolverli ma l'Italia deve fare qualcosa per crescere e qualcosa per credere nei propri giovani perché i giovani nostri sono forti, ho fatto 20 anni di direttore sportivo e sono convinto che anche nei campi di C ci siano giovani italiani forti, basta girare campi. Quindi diamo spazio ai nostri giovani, non critichiamoli, crediamoci perché secondo me ci sono ancora giocatori che tre anni fa non giocavano nelle squadre superiori e ora giocano in Serie A e B, bisogna avere pazienza e credere nei giovani italiani".