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Malfitano: “Napoli, Europa League obiettivo stagionale"

Malfitano: “Napoli, Europa League obiettivo stagionale"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 17 dicembre 2018, 21:302018
di Marco Frattino

Il Napoli ha superato ieri in extremis il Cagliari e in Europa League dovrà sfidare lo Zurigo ai sedicesimi. Attraverso RMC Sport, durante la trasmissione A Tutto Napoli, il collega de La Gazzetta dello Sport Mimmo Malfitano ha affrontato i temi legati alla formazione partenopea. “Sorteggio europeo? Poteva andare peggio, c'erano squadre complicate da affrontare per questioni tecniche e logistiche. Zurigo risponde ai desideri del Napoli, prima del sorteggio di Nyon lo stesso Ancelotti aveva indicato proprio la soluzione svizzera come quella ottimale. Al tecnico è andata di lusso, il Napoli sembra già proiettato agli ottavi di finale. L'Europa League forse sarà l'obiettivo stagionale, perché il campionato s'è stabilizzato sulla distanza tra la Juventus e gli azzurri”, ha detto Malfitano.

Continua a esistere il dualismo tra il vecchio Napoli di Sarri e quello di Ancelotti. Agli azzurri serve vincere una competizione per fare meglio dell'ultimo triennio, almeno in termini di successi da mettere in bacheca. “Sono molto severo su questo aspetto, a Sarri va tutta la mia stima perché è un signor allenatore ma ha offerto grande spettacolo senza mettere niente in bacheca. Mazzarri con una squadra meno forte rispetto a quella di Benitez e rispetto a quella di Sarri ha vinto una Coppa Italia, poi lo spagnolo ha vinto un'altra Coppa Italia e anche una Supercoppa italiana. Bisogna smetterla di magnificare il lavoro di Sarri senza riconoscere altrettanti meriti a chi lo ha preceduto e a chi l'ha sostituito in panchina. Sarri ha fatto grandi cose, offrendo un grande spettacolo conquistando 91 punti in classifica. Abbiamo visto un grande Napoli però mi hanno insegnato che, per completare un grande ciclo, bisogna vincere qualcosa. Sarri non ha vinto, ma ribadisco la mia grande stima professionale nei suoi riguardi ma anche stima umana perché extra-campo è un uomo simpaticissimo”.

Quanto è stato bravo Ancelotti a gestire il post-Liverpool? “Tutto sommato è stata una eliminazione meno traumatica del previsto perché il Napoli ha conteso la qualificazione a due squadroni. Il Napoli ha fatto il massimo, il PSG e il Liverpool sono stati bravi ma anche fortunati. Se il Napoli avesse segnato con Milik, staremmo parlando di una vera e propria impresa. Ancelotti è una star e un tecnico di talento ed esperienza, lo dimostra il fatto che in 24 ore ha distratto l'ambiente dalla delusione per l'eliminazione, concentrandosi sull'obiettivo Europa League. Il Napoli, inoltre, continua a onorare il campionato. La prodezza di Milik ha regalato tre punti pesantissimi ai partenopei”.

Milik, con la zampata di ieri, è il miglior marcatore del Napoli in campionato con otto reti. “Ho difeso Milik, sempre. Per me il polacco ha avuto tanta sfortuna, si sta rialzando perché ancora oggi sta vivendo una fase di ripresa. Sta iniziando a carburare e negli ultimi 20 metri diventa un cecchino quasi infallibile. Sembra un paradosso rispetto a quanto accaduto a Liverpool, ma la settimana prima aveva segnato a Bergamo in extremis. Si parlava di uno stop errato in occasione della rete siglata contro l'Atalanta, mi viene da ridere. Se qualcuno ha giocato a calcio, sa che quello di Milik a Bergamo è un grande gol. Il Napoli ha un centravanti vero in questo momento, Mertens non ha la continuità degli ultimi due anni ma è anche normale perché la squadra ha cambiato modo di giocare. Mertens e Insigne non segnano in campionato dal 2 novembre, questi sono piccoli dettagli che fanno capire quanto Ancelotti abbia cambiato il Napoli ottenendo gli stessi risultati della passata stagione. Le cose sono cambiate ma i risultati sono uguali a quelli di un anno fa, gli azzurri hanno un solo punto di ritardo rispetto alla passata stagione”.

Hamsik è sempre nel mirino della critica. “E' sicuramente un ottimo calciatore, non è il grande talento di cui s'è discusso negli anni passati. Ha avuto una fase involutiva dovuta al cambiamento di gioco, ha dato il massimo di sé nei primi anni in azzurro quando ha giocato nel 3-5-2 con Reja e Mazzarri. Già con Benitez, nel 4-2-3-1, aveva dei problemi. Più vicino la porta, però, approfittava della sua bravura nell'inserimento. Con Sarri, nel 4-3-3, lui s'è trovato un tantino fuori dal suo ruolo abituale. Lui è una mezzala che ama gli spazi e gli inserimenti. Quest'anno, nel 4-4-2 di Ancelotti, sta giocando un po' meglio anche perché ha due mediani che corrono per lui e può dedicarsi al gioco. Rispetto al passato agisce da metodista, nel nuovo ruolo ritagliato da Ancelotti sta cercando di trovare un equilibrio. Credo sia questo, dal punto di vista tattico più che tecnico, il motivo per cui Marek continua a non essere il giocatore che abbiamo ammirato durante i primi anni napoletani”.

Il Napoli punta all'Europa League, Ancelotti è stato chiarissimo. “Vogliamo la coppa, lo dico da napoletano (ride, ndr)”.