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Stellini: "Fischi a Bonucci? Sarebbero uno stimolo per lui"

Stellini: "Fischi a Bonucci? Sarebbero uno stimolo per lui"TUTTO mercato WEB
venerdì 30 marzo 2018, 23:152018
di RMCSport Redazione

Cristian Stellini, allenatore ed ex calciatore, ha parlato così ai microfoni di RMC Sport della possibile accoglienza che potrebbero riservare i tifosi della Juventus a Bonucci nel suo ritorno allo Stadium: "Sono certo che Leonardo avendo una personalità gigantesca, ed essendo quella anche la sua grande forza, se dovessero esserci dei fischi, e mi auguro di no, per lui sarebbero solo un grande stimolo per fare una grande prestazione".

Bonucci già ai tempi di Bari ha sempre mostrato grande personalità e leadership?

"Magari la leadership ancora no perché era un ragazzo giovane, però la personalità era sicuramente una delle sue migliori doti. Lui ha la capacità, nonostante magari ci siano degli errori, di ripetere sempre le scelte giuste anche se poi dietro una scelta giusta c'è un errore tecnico. E questa è la sua forza. Lui sa quali sono le cose giuste da fare in campo, le fa e a volte sbaglia, ma continua a fare quello che deve fare senza farsi condizionare"

Su Bonucci ci sono delle voci di mercato, però immaginiamo che uno come lui voglia portare a compimento il suo lavoro?

"Assolutamente. Non è uno che lascia le cose a metà, infatti ha fatto una scelta del genere solo dopo alcuni eventi ed alcune cose che lo hanno turbato e sopratutto dopo aver vinto tanto con la Juve. Quindi magari aveva bisogno di altri stimoli e di essere ancora più protagonista in una vittoria. Perché dentro Leonardo c'è questa smania di vincere".

Ai tempi di Bari si parlava tanto anche di Ranocchia, la cui carriera si è sviluppata sottotono rispetto a quella di Bonucci. Ci si attendeva qualcosa di diverso?
"All'inizio del suo percorso c'è stato qualcosa di diverso, era un Nazionale, giocava titolare nell'Inter e aveva una grande considerazione, poi nel tempo si è un po' perso. Tra i due, se devo trovare una differenza, direi che c'è dal punto di vista della personalità, con Bonucci che aveva sicuramente un carisma diverso e qualcosa in più di Ranocchia, ed ha colmato il gap che c'era da un punto di vista tecnico e fisico con questa caratteristica".

Per la panchina della Nazionale si torna a fare il nome di Conte. Ti sorprenderebbe un suo ritorno da ct?
"Io credo che Conte negli ultimi anni abbia fatto un grande lavoro da commissario tecnico e sicuramente se il mister si è sentito a suo agio in quel lavoro non mi stupirebbe rivederlo ancora in Nazionale. E' un vestito che se all'inizio in molti non glielo vedevano addosso, oggi invece tutti hanno cambiato idea e secondo me anche lui si è sentito molto a suo agio. Ha concluso quell'avventura creando qualcosa di impensabile, una Nazionale che ha giocato alla pari contro le più grandi squadre d'Europa e del mondo. Non mi stupirebbe di rivederlo di nuovo sulla panchina dell'Italia, perché lui si sente a suo agio in quel ruolo. Bisogna però essere realisti e non è una cosa semplice".

E' vero che Conte doveva andare all'Inter e ti aveva chiamato per andare con lui?
"No, non è una cosa vera. Noi ci sentiamo spesso e ci vediamo, ma non era una priorità per lui quella di andare all'Inter. Se ne era parlato, lui ne aveva parlato ma non ne aveva parlato con me, sennò se fosse stata vera questa cosa io sarei poi andato al Chelsea. Sicuramente c'era interesse da parte dell'Inter, sicuramente lui ci ha pensato e poi ha scelto una strada diversa".

Lo vedi contento al Chelsea?
"Il mister è contento solo quando vince, non c'è altro ossigeno che lo renda felice quindi in nessun luogo starà mai bene senza le vittorie".

Dopo la vittoria in Premier dell'anno scorso ci si doveva aspettare un comportamento diverso da parte della società inglese?

"Questa è una cosa che mi aspettavo anche io. Lui certamente ha vissuto un disagio però non è che il Chelsea non abbia comprato dei giocatori. Magari ci si aspettava qualcosa in più ma è comunque una squadra forte. Non stiamo parlando di una squadra che non ha investito dei soldi".

Il Genoa, tua ex squadra, quest'anno in trasferta va meglio rispetto a quando gioca in casa. Che stagione sta facendo?
"E' molto strano che il Genoa non crei il suo bagaglio di punti in casa. C'è da dire però che nell'arco di questa stagione ha creato la sua solidità da un punto di vista difensivo, rispetto alle squadre viste negli ultimi anni che erano più offensive. Ballardini è stato intelligente ha lavorato sulla parte difensiva e questo sta pagando molto di più in trasferta che non in casa".

Giampaolo potrebbe essere perfetto al Napoli per il dopo Sarri?
"Secondo me si, ma lo era già stato ad Empoli. Per me è un grande allenatore".

Cosa non è andato nella tua avventura con l'Alessandria e cosa c'è adesso nel tuo futuro?
"Il mio futuro è chiaramente cercare di trovare un'altra opportunità per dimostrare il mio valore, che non sono riuscito a dimostrare ad Alessandria dove non ho portato i risultati che ci sia aspettava. Probabilmente perché ho commesso degli errori che oggi vedo più lucidamente e sui quali devo migliorare. Non voglio accampare scuse in nessun modo, ho commesso degli errori, mi sono proposto magari con dei metodi che non erano adatti a quel contesto ed invece dovevo adeguarmi io".