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Roma, Nzonzi: "Non ero mai stato accolto dai tifosi all'aeroporto"

Roma, Nzonzi: "Non ero mai stato accolto dai tifosi all'aeroporto"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 24 gennaio 2019, 17:15Serie A
di Giacomo Iacobellis

Il centrocampista della Roma Steven Nzonzi ha risposto su Reddit alle domande di alcuni tifosi. Queste le sue principali dichiarazioni, riportate da VoceGiallorossa.it: "Generalmente, ci alleniamo ogni giorno. Poi a casa mi riposo e il resto del giorno dipende. Mangio, mi rilasso con la famiglia e giro per il centro della città".

Sul suo miglior allenatore: "Questa è una domanda impossibile per qualunque giocatore. Non ho un tecnico preferito, onestamente. Tutti mi hanno aiutato in un modo diverso. Tony Pulis, per esempio, è stato utile per la mia competitività, tirando fuori il mio spirito combattivo e la mia voglia di vincere in ogni modo".

Sulle tante lingue nello spogliatoio giallorosso: "Alla fine, quasi tutti parlano inglese e c'è sempre un modo di confrontarci. Gli spagnoli sono bravi anche con l'italiano, quindi riusciamo a comunicare. In campo, De Rossi o chiunque altro può urlare in inglese".

Sull'adattamento a Roma: "Certamente è una bella città, mi ricorda Parigi. La struttura del club è ottima. I tifosi sono incredibili. Quando sono venuti all'aeroporto per accogliermi è stato qualcosa che non mi era mai capitato. Questa bella sensazione mi ha aiutato ad ambientarmi".

Sulla Nazionale francese: "Ovviamente c'è molta competizione, soprattutto a centrocampo, per essere convocati dalla Nazionale francese. Penso che andare a Siviglia abbia aiutato. Ho iniziato a giocare nelle finali di Europa League, in Champions, nei big match della Liga. Probabilmente ne avevo bisogno, mi ha aiutato a crescere rapidamente per arrivare a essere convocato. Questa è sempre stata una grande ambizione per me, sono stato molto felice".

Sul razzismo in Italia: "Penso ci sia questo problema perché è accaduto tante volte. Dovrebbero cercare di risolverlo e non punire Koulibaly perché, in quella situazione, ti devi mettere nei panni del giocatore. Nessuno può dire come avrebbe reagito finché non gli capita. Fa male a tutti essere fischiati in quel modo".

Sulla simpatia di Kolarov: "Come simpatico? È uno scherzo? Lui è un grande, pieno di battute, molto divertente e un ragazzo buono. In campo può essere serio ma solitamente è divertente".

Sul miglior giocatore con cui ha giocato: "Ce ne sono molti, troppi per sceglierne uno. Quando sono arrivato al Blackburn c'era Benni McCarthy. Era alla fine della sua carriera ma era così bravo tecnicamente. Probabilmente non è stato il miglior giocatore con cui ho giocato ma mi ha fatto una grande impressione".

Sul suo stato d'animo prima della finale del Mondiale: "Sicuramente eravamo tutti un po' nervosi ma il gruppo ha fatto sì che fosse meno stressante. Non mi sentivo troppo nervoso, ero molto concentrato. Ero nervoso prima di scendere in campo per il riscaldamento, poi dimentichi tutto. I giocatori hanno fatto sentire ognuno concentrato. Alcuni discorsi fatti nello spogliatoio sono stati molto motivanti".

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