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Samp, Quagliarella: "Ripartiti con un nuovo allenatore che insegna calcio"

Samp, Quagliarella: "Ripartiti con un nuovo allenatore che insegna calcio"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 23 aprile 2017, 13:242017
di Andrea Piras

Intervistato dai microfoni di Sky Sport, l'attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella si è raccontato: "Ascoli è stata la mia prima vera esperienza da protagonista in Serie A, con Giampaolo che mi ha dato fiducia e mi ha fatto fare tante partite, ricordo la prima da titolare in Ascoli-Milan, da quel momento ho fatto esperienza, non ho fatto molti goal, ma mi è servito molto quell’anno da protagonista. Poi mi trovo ad Udine inaspettatamente, perché ero in comproprietà con la Samp, io ero convinto di restare alla Samp - riporta Sampdorianews.net - perché avevo fatto una stagione stupenda. Invece mi ritrovo a Udine dove, in un primo momento non conoscevo l’ambiente ma poi mi sono tolto delle bellissime soddisfazioni, ho giocato con giocatori fortissimi, che tuttora giocano nelle big. Qui ho trovato una società serissima, i Pozzo sono persone eccezionali perché hanno fatto molto per me, non li dimentico, tifosi eccezionali che tuttora non mancano di dimostrarmi l’affetto. Sono stati due anni meravigliosi. Nessuno se lo aspetta che un napoletano si possa adattare ad Udine, però mi sono trovato bene perché c’erano Di Natale e Floro Flores, quindi non mi sentivo solo, anche fuori dal campo andavo a mangiare nei ristoranti napoletani che sono ancora amici come l’Ancona Due, dove ci trovavamo tutti, dunque alla fine un po’ di Napoli ce l’avevo anche ad Udine. Era tutto molto più semplice. Per quanto riguarda Totò, una volta ha giocato con me al San Paolo, in un Napoli Udinese, ma quella è stata una scelta sua, ultimamente l’ha anche detto, io lo prendevo come un modo per restare vicino alla famiglia invece lui non ne voleva proprio sapere. Era una cosa comunque divertente. Alla Juventus entri in una società dove c’è tutto, ognuno fa il suo lavoro e ti mettono nelle condizioni di fare i risultati.

Entri nella famosa mentalità vincente. Fanno in modo che tu non abbia altri tipi di problemi extra calcistici. Tu vieni qui e devi vincere, bisogna vincere, entri in uno spogliatoio di campioni, di fuoriclasse, quindi io che ero li, guardavo gente come Del Piero o Buffon, Pirlo, li guardavo a bocca aperta anche se già ci avevo giocato in nazionale, però vivendolo nel quotidiano capisci tante altre sfaccettature. Gente che ha vinto, ha stravinto, tanto di cappello, fuoriclasse amati in tutto il mondo. Con l’arrivo di Giampaolo le cose non è che sono cambiate, nel senso che quando mi allenava Montella mi allenava il mio idolo, quindi ero felicissimo. Sono cambiate a livello di squadra, sono cambiati tanti giocatori, c’è stato un reset, siamo ripartiti con un nuovo allenatore che insegna calcio. Tanti giocatori giovani, c’è voluto del tempo, però ora i risultati si vedono. Sono orgoglioso di far parte di questa società, ed ora che faccio anche il capitano in qualche partita è una cosa bellissima. Io non avevo mai fatto il capitano in vita mia, era un mio sogno, un sogno era di farlo con la maglia del Napoli però quel sogno mi è stato spezzato e facendo il capitano con la maglia della Sampdoria sono molto molto contento, quando la indosso è una bella emozione ma allo steso tempo una grande responsabilità. Se penso a chi ha indossato la fascia in questa squadra, so che devo dare tanto".