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#Sarryday - Una lunga e impeccabile conferenza stampa

#Sarryday - Una lunga e impeccabile conferenza stampaTUTTO mercato WEB
giovedì 20 giugno 2019, 14:30Serie A
di Raimondo De Magistris

Nessuno scivolone. Una conferenza stampa molto lunga, durata più di un'ora, ma preparata nel dettaglio. Fin nei minimi particolari, come quando sull'accoglienza che gli riserverà il San Paolo ha risposto con una frase a effetto che è più di un ramoscello d'ulivo verso i suoi ex tifosi: "Io quando uscirà sul prato del San Paolo so che se mi applaudiranno sarà una manifestazione d'amore e se mi fischieranno sarà lo stesso una manifestazione d'amore. E a prescindere da come andrà, tornerò a casa volendogli bene come prima".

Pensare al futuro senza mai rinnegare al passato. Sarri arriva alla Juventus consapevole che le tante esperienze trascorse sono state una lunga percorso che non va dimenticato anche se adesso siederà sulla panchina più ambita d'Italia. Quella panchina che, al contempo, è anche quella più odiata dagli avversari. Un odio tutto e solo sportivo che anche Sarri ha provato quando era dall'altro lato della barricata: "Io penso che ho vissuto tre anni in cui mi alzavo la mattina e il mio primo pensiero era quello di battere la Juventus, perché eravamo l'alternativa più credibile. Era il mio dovere morale, ho dato il mio 110% e non ci siamo riusciti. Lo rifarei, ma è chiaro che si trattava di un'avversità sportiva e quando finisce finisce. La mia professionalità, adesso, mi porterà a dare tutto per la Juventus".

Difficile aggiungere qualcosa. E quel tifo per il Napoli che ha sempre sbandierato nelle tre stagioni alla guida dei partenopei adesso, nella prima conferenza stampa alla Juventus, è diventato un "tifo che esisteva quando era ragazzino".
Perché ora guarda oltre: senza alcuna provocazione, senza indispettire i suoi nuovi tifosi e col suo solito stile. Per Sarri buona la prima.

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