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Sassuolo, De Zerbi: "Sono ambizioso ma anche riconoscente al club"

Sassuolo, De Zerbi: "Sono ambizioso ma anche riconoscente al club"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 29 aprile 2019, 23:29Serie A
di Dimitri Conti

Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, si è così espresso a Sky Sport dopo la vittoria sul campo della Fiorentina: "Quando hai giocatori e persone intelligenti prima o poi il miglioramento arriva, se pensi al tuo lavoro. Siamo giovani e abbiamo buttato via tanti punti. Veramente tanti, e per un niente. Nell'ultimo mese ci siamo trovati a soffrire, ecco perché vanno ancora più meriti ai giocatori: non è facile riabituarsi al peso del punto dopo essersi pensati in un certo modo. Tutto l'anno siamo stati poco belli senza palla, e l'ho visto soffrendo questa cosa. Arrivavamo senza centrocampisti in avanti, quindi abbiamo cambiato cercando di mettere un giocatore dietro a due attaccanti. Quando conquistiamo palla siamo subito pronti a ripartire, e questa è una cosa bella perché non l'avevo mai fatta da quando alleno. Penso che abbiamo trovato benefici un po' tutti. Sensi? Lui preferisce giocare vertice basso e me l'ha detto, ma dopo queste ultime partite penso si sia divertito a giocare lì, dove abbiamo anche un talento come Djuricic. Le punte sono libere di svariare e si trovano nel loro habitat. Serve sempre aver chiaro cosa si vuol fare e rispettare le idee degli altri.

Sento dire che le squadre abusano del portiere, e a volte è vero. Ma la mia squadra ha fatto tanti gol, e non significa quindi non saper cosa fare in avanti perché lo dicono i numeri. Nel calcio non si inventa niente, ma ognuno ha le proprie idee. E la storia dice che non ha vinto solo una linea di calcio. Tant'è vero che la Germania ha vinto l'ultimo Mondiale facendo possesso palla. Non ci sono filosofie da prendere in giro o disprezzare. Il calcio non sempre è semplice, ma lo semplifica la qualità del giocatore. Futuro? Devo essere riconoscente al Sassuolo che mi ha preso e dato giocatori funzionali per un certo tipo di calcio. Io non mi sento mai pronto ad allenare, ho sempre il pensiero che l'esonero sia dietro l'angolo. Bisogna scegliere in base al progetto: è una parola strana ma è così. Certo, ho ambizione ma neanche voglia di andare da qualche parte sbagliata, anche in passato l'ho fatto e ho pagato".

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