Schick torna a casa in cerca di se stesso
Patrick Schick torna a casa e cerca la scintilla per accendersi dopo mesi di fastidiosa intermittenza. A una novantina di chilometri dalla sua città di nascita, l'attaccante ceco giocherà l'ennesima partita da titolare a causa delle condizioni di Edin Dzeko e con buona pace di Di Francesco e dei tifosi. In molti gli imputano un'indolenza che non gli sta permettendo di mostrare quelle caratteristiche che lo portarono prima nel mirino della Juventus e poi tra le fila della Roma. Nei 675 minuti giocati fino a questo momento, oltre a un rendimento totalmente al di sotto delle attese, anche per quanto riguarda i gol, siamo lontani dai numeri che in molti si auguravano di potergli assegnare. Una sola rete, arrivata tra l'altro, in un 4-1 contro la Sampdoria che non lasciava spazio a dubbi a prescindere dalla sua prestazione in campo.
Chissà se l'aria di casa saprà dargli un po' di euforia in più. Magari anche un atteggiamento che, al di là della prestazione finale, possa non fare imbestialire i tifosi. Difficile capire dove il suo talento sia finito. I compagni assicurano che in allenamento fa intravedere colpi da potenziale campione, in campo però, il ragazzo di Praga pare davvero il gemello scarso. In teoria, il Viktoria Plzen non gli porta benissimo, visto che nei due precedenti ai tempi del campionato ceco con i Bohemians, arrivarono due sconfitte senza marcature. Ma questi sono solo numeri e, adesso, è lui a giocare nella squadra favorita. Per evitare di colare a picco insieme alla squadra quindi, Schick dovrà scrollarsi di dosso quell'aria da brocco che sta mostrando in questo primo scorcio di stagione e, magari proprio a casa, tornare a fornire prestazioni all'altezza della vagonata di milioni investita dalla Roma poco meno di un anno e mezzo fa.