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Se è un big match ci penso io. La missione di Mauro Icardi

Se è un big match ci penso io. La missione di Mauro IcardiTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 22 ottobre 2018, 07:152018
di Gianluigi Longari

Decidere sempre, o perlomeno spesso, la partita più significativa del campionato fa di te un campione. Inutile inventarsi dietrologie su chi sia più tecnico, su chi partecipi di più alla manovra o su chi sia più nel cuore del gioco. C’è un solo aspetto realmente rilevante per compagni, tifosi ed avversari, e Mauro Icardi è in grado di rispondere sempre presente ogni volta in cui è chiamato in causa: quando conta lui decide. Un emblema caratteristico dei campioni, dei bomber spietati, in grado di passare inosservati per un’intera serata se poi il momento decisivo li vede protagonisti, quasi senza che loro stessi lo vadano a cercare, a chiedere, a decidere. E’ il fato a farlo per loro.

E così, nella celestiale sincerità con cui il capitano dell’Inter afferma che la palla “gli è caduta sulla testa”, c’è tutta la magia del destino che cerca colui che nasce per vivere da protagonista, da capitano, da uomo decisivo.
 Se il Derby di Milano dovesse identificarne uno, non avrebbe dubbi. Il suo nome sarebbe Mauro Icardi.
Ancora una volta, nel solco di una storia di numeri nove che sia su un versante che sull’altro hanno infranto sogni della tifoseria avversa incendiando la passione della propria. Con un terminale così, pensare in grande non è un’opzione. E’ un obbligo al quale l’Inter, dalla proprietà alla dirigenza, devono ottemperare al più presto. Con un rinnovo, per garantirsi per tanto altro tempo, esplosioni come quelle di ieri notte.