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Serata complicata. Insigne e un ruolo che non è sempre nelle sue corde

Serata complicata. Insigne e un ruolo che non è sempre nelle sue cordeTUTTO mercato WEB
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mercoledì 18 settembre 2019, 10:45Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Napoli, Raimondo De Magistris

La vittoria del Napoli di ieri è stata innanzitutto la vittoria della sua difesa. Contro il Liverpool, contro questo Liverpool, già tornare a casa con un punto sarebbe stato oro colato. Invece la squadra di Ancelotti è andata oltre, ha retto la forza d'urto dei reds e nel finali gli episodi, girati a favore, hanno permesso agli azzurri di regolare Klopp e i suoi ragazzi. Per la seconda volta in meno di dodici mesi.

Indovinate le scelte di Ancelotti. Quella di puntare su Mertens e Lozano in attacco (con Llorente lanciato nella mischia a partita in corso) e, soprattutto, di puntare su Mario Rui, il migliore in campo insieme a Koulibaly.
Difficile, impossibile, individuare note stonate dopo una serata come quella di ieri. Possibile però interrogarsi sulla prestazione del capitano Lorenzo Insigne, il primo ad essere sostituito nel corso della ripresa. Schierato come quarto di centrocampo a sinistra, l'attaccante azzurro è stato chiamato a una gara di enorme sacrificio che non è propriamente nelle sue corde.
Una gara difficile, una partita tutt'altro che esaltante perché sempre lontanissimo dalla porta avversaria e anche perché in uscita - contro un Liverpool che operava un pressing asfissiante - ha commesso un paio di errori che sarebbero potuti costare caro.
Ancelotti dopo l'ora di gioco, quando il Liverpool stava tentando il tutto per tutto per portare a casa i tre punti, l'ha richiamato in panchina, tra gli applausi di un San Paolo che l'ha comunque voluto incoraggiare nonostante la prestazione opaca. Una gara che insinua più di qualche dubbio sulla possibilità di schierare Insigne in quella zona di campo soprattutto in gare di sofferenza, quando la percentuale di possesso palla non è superiore a quella degli avversari, quando di fronte c'è una squadra che per larghi tratti del match controlla la partita e i centrocampisti, innanzitutto, devono occuparsi della fase di non possesso.

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