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Servizi segreti Inter

Servizi segreti InterTUTTO mercato WEB
mercoledì 19 luglio 2017, 07:002017
di Lapo De Carlo

I tifosi dell'Inter stanno vivendo giorni complicati, divisi come sono tra fiducia e perplessità.

La situazione non si può dire che sia sotto gli occhi di tutti, nel senso che la società ha dei meccanismi poco fluidi e una struttura che non è stata ancora definita in modo acclarato.

Il dato di fatto è che il gruppo Suning ha soldi, potere, mezzi e ora anche un allenatore è un dirigente di grande esperienza come Spalletti e Sabatini.

Si è persino deciso di fare investimenti di lungo respiro sui giovani, sotto dettatura del neo coordinatore ( figura unica nel panorama calcistico) Sabatini, al quale non è parso vero di poter finalmente comprare giovani con un fondo quasi illimitato.
La sua straordinaria capacità nell'individuare talenti è riconosciuta, così come quella di puntare su giocatori meno conosciuti ma che poi hanno un rendimento più elevato delle aspettative, almeno in genere.

Sabatini è anche molto bravo a rivendere i giocatori e la situazione di Ivan Perisic sembra testimoniarlo, così come quella di Banega.

Il fatto è che l'Inter viene da stagioni disgraziate ma con la straordinaria attenuante di tre cambi societari che hanno creato sconquassi evidentissimi, proprio nella gestione della squadra e nelle scelte tecniche.

L'elemento meno visibile, ma decisamente preoccupante, viene proprio dalla farraginosa struttura societaria, la quale ha un presidente che dichiara di aver chiesto ufficialmente di uscire dalla società per dedicarsi agli Asian Games, Walter Sabatini che opera in un modo decisamente autonomo, ma con modalità che probabilmente non verranno mai spiegate in riferimento a Piero Ausilio.
Va anche detto che lo stesso Ausilio intorno a marzo, aprile sembrava aver opzionato Rodriguez, Conti e Patrick Schick, finiti i poi al Milan e forse alla Juventus.
L'arrivo di Sabatini dunque sembra aver sconfessato alcune delle scelte fatte in precedenza e ci sta ma continua a rallentare strategie che non sono risolute.

Inevitabile poi che se ci si mette anche il Milan a comprare giocatori prima discreti e poi di altissimo livello, come Bonucci, con vista su un grande attaccante, l'ambiente sia tutt'altro che sereno e non a caso c'è un nervosismo evidente.
Va fatto anche notare che l'attuale amministratore delegato continua a essere temporaneo e con funzioni non del tutto chiare, tanto quanto il ruolo di un professionista sicuramente bravo come Gardini ma del quale nessuno ha praticamente mai sentito la voce.
Se ti avvicini alla dirigenza nerazzurra e fai domande o chiedi di raccontare meglio la composizione societaria e la sua evoluzione vedi delle alzate di spalle, risposte normalizzatrici che non entrano mai nel dettaglio dei ruoli. Sembra insomma che sia normale avere un presidente che chiede di uscire, un amministratore delegato ad interim, un coordinatore che è una figura mai avuta, sommata ad un direttore sportivo il cui ruolo e sicuramente importante ma non chiarissimo nelle strategie, un futuro nuovo presidente under 30 come Zhang, un chief football administrator (Gardini appunto) che è un ruolo mai sentito in nessun altro club e un vicepresidente con l'esclusivo ruolo di ambasciatore come Zanetti.

Naturalmente se l'Inter fosse una macchina che funziona come un orologio e venisse da anni trionfali probabilmente nessuno si metterebbe in testa di mettere in discussione l'organigramma.
Veniamo però da una prima stagione in cui Suning ha mandato via un allenatore di esperienza come Mancini, per chiamarle uno come De Boer che non conosceva il nostro campionato e tanto meno la lingua, ha acquistato per una cifra complessiva di 80 milioni Joao Mario e Gabigol, ha permesso che quest'ultimo venisse presentato come il nuovo Ronaldo, si è affidata al Raiola d'Oriente Kia Joorabchian, ha esonerato tre allenatori in una sola stagione e non ha creato una struttura efficiente.

Soprattutto la società non comunica, parla solo attraverso 'assicurazioni che va tutto bene, tutto si svolge in piena serenità e che non si fa la corsa su altri club ma solo su se stessi.

L'augurio è che a breve, oltre agli acquisti, arrivi un presidente riconoscibile e delle figure manageriali nitide e trasparenti con cui poter anche avere un dialogo che non sia fatto soltanto di slogan.