Supermario risponde presente. Prova da leader per cullare il sogno azzurro
Verso le 18 di ieri, durante la ricognizione sul terreno di gioco, Mario Balotelli e Ciro Immobile si sono incontrati sul campo dell’Allianz Riviera per un colloquio durato non meno di 15 minuti. Poi, un’oretta dopo, il bomber biancoceleste si è seduto in panchina mentre Supermario apriva le danze con un preciso colpo di testa sotto la curva dei sostenitori del Nizza. Ovazione ed entusiasmo alle stelle. Durato poco per la verità, giusto il tempo di battere da centrocampo che la Lazio aveva già pareggiato. Ma Balotelli non si è perso d’animo e ha provato in tutti i modi a trascinare i suoi ad una vittoria più utile per il morale che per la classifica del girone. Un Balo voglioso, nel vivo del gioco più per caparbietà sua che per assistenza dei compagni di squadra che spesso lo hanno lasciato troppo isolato in mezzo ai tre centrali biancocelesti. Proprio per questo il numero 9 nizzardo ha colpito, impressionato per certi versi.
Intendiamoci, qualche tacco o colpo di suola in più del lecito si è visto. Ma l’atteggiamento, questo sì, è sembrato davvero quello giusto. Il suo Nizza alla fine ha perso sotto i colpi di una Lazio cinica e rodata, ma Balotelli ha lanciato un segnale preciso ai suoi detrattori. E magari anche al ct Ventura. Perché l’Italia, sperando in un pass per il Mondiale acquisito, potrebbe pure permettersi il lusso di portare in Russia Mario Balotelli. Questo, Mario Balotelli.