Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Tavecchio e l'esempio di Suker ignorato. Il coraggio non è per tutti

Tavecchio e l'esempio di Suker ignorato. Il coraggio non è per tuttiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 15 novembre 2017, 08:452017
di Dimitri Conti

Provare ad elaborare una risposta convincente alla clamorosa eliminazione patita dall'Italia nei playoff di accesso alla fase a gironi dei Mondiali subita da parte della Svezia è un processo che richiede attenzione su tantissimi punti. Serve indagare ed andare oltre all'immobilismo insito nel nostro calcio, alla poca fiducia nei giovani e a tantissime scelte tecniche di Ventura risultate profondamente errate, o perlomeno contestabili. Ma non ci si può riferire solo al ct, almeno non ignorando che certe decisioni e certe dinamiche rispondono inevitabilmente alla punta massima del sistema calcio, la federazione calcistica italiana, per tutti i comuni mortali altrimenti detta FIGC. Nel centro del mirino c'è quindi, senza alcun dubbio, Tavecchio. E anche la sua decisione di insistere fino all'ultimo su un Ventura parso confuso, stancato dalle continue critiche, probabilmente privo della statura necessaria per caricarsi sulle spalle i malumori, i dubbi e le perplessità di un intero paese. Si potrebbe ipotizzare che a Tavecchio avrebbe potuto far comodo seguire l'esempio dato da Davor Suker, presidente della federcalcio croata.

Cos'è successo esattamente? Con la qualificazione in pericolo, Suker ha preso una decisione storica: esonerare il ct Cacic, in rotta con uno spogliatoio che non ha saputo tenere a bada, e rimpiazzarlo con Dalic. Il risultato? La Croazia ha espugnato il difficile campo dell'Ucraina, guadagnando l'accesso ai playoff, poi brillantemente superati contro la Grecia. Il neo-ct è stato confermato quindi per la spedizione russa. Troppo facile dire che sarebbe potuto succedere lo stesso con l'Italia, certo, ma è inevitabile porre la riflessione. Tavecchio non è Suker: cambiare tutte le carte in tavola richiede una certa dose di coraggio, caratteristica che pare mancare all'intero movimento calcistico italiano, rappresentato in esso perfettamente dalla sua figura presidenziale.