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TMW a Lisbona: la Champions sembra la Coppa Campioni anni ‘80

TMW a Lisbona: la Champions sembra la Coppa Campioni anni ‘80TUTTO mercato WEB
martedì 11 agosto 2020, 10:00Serie A
di Tancredi Palmeri

La Final Eight di Champions League a Lisbona vista dalle strade portoghesi sembra riportare agli anni Ottanta. Quando ancora c’erano le frontiere, quando ancora ogni viaggio in una capitale europea era una mezza avventura alla scoperta, non come adesso che gli aerei low-cost sono diventati i taxi delle scampagnate fuori porta nei weekend agli angoli d’Europa. Invece il clima è in parte surreale, tanto più che siamo a metà agosto e la città dovrebbe scoppiare di turisti: nulla di tutto questo. Tanto per dirne una: il Portogallo, come la Spagna, vive fino a tardissima ora; normale cenare non prima delle 22 e andarsi a prendere l’ammazzacaffè passeggiando all’una di notte. Adesso, a mezzanotte già tutte le serrande devono essere abbassate: “Eeh la pandemia” ripetono tutti, ristoratori, albergatori, tassisti. “Avevamo le strade piene a notte fonda di gente che sciamava, si guardi attorno adesso: non c’è praticamente nessuno”.

Contorno surreale, un clima lunare per la Champions League formato Mondiale di calcio: le 8 squadre arrivano tutte nella stessa città, si gioca solo in due stadi (peraltro Da Luz e Alvalade sono a circa 4 km di distanza nella stessa area a Lisbona nord, praticamente tutta la Champions si decide in un quartiere). Dovrebbe essere un concentrato di calcio, e invece è già diventato un trattenere il respiro da parte dell’Uefa sperando che il 23 agosto arrivi il prima possibile. A fare scorrere le lancette ancora più veloci ci ha pensato l’Atletico: Correa e Vrsalijko positivi, saltano la Champions, ma non solo, perché anche se ieri l’Atletico ha ricevuto semaforo verde per viaggiare oggi in Portogallo, al suo arrivo comunque sosterrà un ulteriore round di test prima di scendere in campo contro il Lipsia. Il provvedimento estremo è che sia costretto a dare forfait, ma deve proprio accadere il peggio perché sia così, considerato che l’Uefa consente di giocare la partita avendo a disposizione almeno 13 giocatori della lista A, dunque dovrebbe avere di colpo altri 10 positivi e sembra improbabile.

Ma già solo il fatto che si facciano questi ragionamenti a 48 ore dalla partita spiega il clima. Proprio come ai Mondiali, c’è chi si è scelto il ritiro lontano dalle competizioni per poi entrare in città solo quando gli è necessario: come il Bayern che ha deciso di preparare la madre di tutti i Quarti di Finale contro il Barcellona al mare a Lagos, cioè in Algarve al sud. Come dover giocare a Milano e andarsene in ritiro a Firenze, ma senza il mare. O i tedeschi nella loro perfetta organizzazione hanno anche uno sciamano che legge le nuvole, o hanno avuto un clamoroso colpo di fortuna: perché di solito in questo periodo a Lagos si viaggia sui 40 gradi, e invece una situazione così bislacca non poteva non essere accompagnato che da una condizione meteorologica conseguente, con le mattine di agosto a 19 gradi sulla costa portoghese, perfette per allenare i muscoli teutonici anziché abbrustolirli come würstel di carne rossa.

E’ come è, non bisogna andare per il sottile, questa Champions League va presa come viene. Un sapore anni Ottanta dall’andare a scoprire il mondo, allora quasi quasi bisognerebbe chiamarla Coppa dei Campioni. Quando ancora peraltro capitava che dal nulla uno Steaua Bucarest o un Nottingham Forest sorprendesse la storia e l’incisore dell’albo d’oro. Tappati le orecchie Atalanta, non ci pensare, perché se a mezzanotte d’estate le strade di Lisbona sono deserte, allora tutto è davvero possibile.

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