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TMW - I racconti dei protagonisti: “Il sì di Moratti, la fuga da Milano”. Cosi Thiago Motta al PSG

TMW - I racconti dei protagonisti: “Il sì di Moratti, la fuga da Milano”. Cosi Thiago Motta al PSGTUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 2 aprile 2020, 15:30Serie A
di Alessio Alaimo

Sessione invernale di calciomercato, gennaio 2012. Il PSG gettava le basi per un programma ambizioso con Carlo Ancelotti alla guida. L’obiettivo era Thiago Motta, considerato incedibile da Claudio Ranieri, all’epoca allenatore dell’Inter. Un po’ meno incedibile, invece lo considerava la società. “Quando arrivò Ancelotti già si sapeva che potesse esserci l’interessamento del PSG per Thiago, che aveva considerato chiuso il suo ciclo all’Inter”, dice per I racconti dei protagonisti di TuttoMercatoWeb Alessandro Canovi, figura di riferimento dell’ex centrocampista, oggi allenatore. “Con Ranieri l’Inter stava recuperando terreno, quindi diventava difficile cedere Thiago a gennaio. Ma già con Ausilio e Branca si parlava della vendita in estate”.
A gennaio intanto si svolgeva il Gran Galà AIC e Thiago Motta era uno dei premiati al Teatro Dal Verme di Milano. “Michele Criscitiello durante l’evento - continua Canovi - in occasione della premiazione disse a Thiago ‘ma che vai a fare a Parigi? Resta qua’. Ma nella testa del ragazzo c’era la volontà di andare via. La società era d’accordo e aveva avallato la cessione, forse anche a gennaio nonostante Ranieri fosse contrario. Per difendere l’idea dell’allenatore però ci venne chiesto di chiudere per giugno, Thiago acconsentì e il PSG pure. Ma l’Inter acquistò Guarin. Io all’epoca vivevo in simbiosi con Thiago all’Hotel Melià, dove vedemmo arrivare il colombiano. Cosi il giocatore chiese la cessione e Moratti da gran signore disse di si, ma doveva anche rispettare l’allenatore che era totalmente contrario. Alla fine - prosegue Alessandro Canovi nel suo racconto - arrivammo ad un accordo con il PSG per giugno. Andai a Parigi la mattina presto l’ultimo giorno di mercato convinto di firmare per giugno. Ma... arrivai nella sede del Paris Saint Germain e Leonardo mi disse ‘lo facciamo subito’. Io gli risposi: ‘si, lo facciamo subito per giugno’, lui replicò dicendomi che Moratti intanto aveva deciso di accontentare il ragazzo. C’era solo in problema: avvisare Thiago Motta che intanto si stava allenando e Ranieri stava tenendo la conferenza stampa, nella quale disse che il calciatore non sarebbe stato ceduto. Mandai un messaggio al ragazzo scrivendogli di chiamarmi subito. Detto-fatto, mi chiamò e gli dissi: ‘Mettiti in un posto sicuro, non farti ascoltare da nessuno. Vieni via’”. Una vera e propria fuga da Milano. Direzione Parigi. “Thiago prese alcune cose senza salutare nessuno, non c’era tempo. Riuscì a prendere due-tre cose e si presentò a Parigi vestito per come era andato all’allenamento. La sera dopo la firma andammo a con Ancelotti, Thiago aveva dei pantaloni improponibili e il mister gli disse: ‘Ora che hai firmato puoi comprarti dei pantaloni seri’. Iniziò così la storia di Thiago Motta al PSG, dove poi ha messo radici. Diventando non solo un giocatore importante per il progetto ma anche allenatore delle giovanili. Sognando, un giorno, la prima squadra. Da quella fuga da Milano destinazione Parigi è nata una storia da ricordare. E nel libro dei racconti parigini di Thiago, prossimamente, potrebbe esserci ancora spazio...

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