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TMW - L'arbitro Valeri: "Errori VAR? Non vogliamo difendere l'indifendibile"

TMW - L'arbitro Valeri: "Errori VAR? Non vogliamo difendere l'indifendibile"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 4 dicembre 2018, 16:272018
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Coverciano, Raimondo De Magistris

"Quella Mondiale è stata una esperienza magnifica, noi arbitri italiani siamo stati lì 44 giorni e abbiamo fatto anche un buon lavoro visto che nelle gare conclusive al VAR c'erano arbitri italiani. E' stata una preparazione lunga, la FIFA è molto attenta a preparare i propri uomini e noi da febbraio abbiamo iniziato i raduni per conoscerci meglio. Il percorso di avvicinamento è stato molto importante per arrivare a Mosca con le idee chiare e un gruppo coeso". Parole e pensieri di Paolo Valeri, arbitro internazionale presente alla due giorni di aggiornamento professionale ‘Il Calcio e chi lo racconta’, promosso da FIGC e Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti. "Sono stati molto bravi i dirigenti della FIFA a parlare un unico linguaggio".

Quali sono le differenze tra il lavoro al Mondiale e quello in Serie A?
"Sicuramente il lavoro è differente, noi ci recavamo a Mosca a una ventina di chilometri dal nostro albergo e all'interno di quel media center si era asettici, non si conoscevano le emozioni dei calciatori. Qui invece abbiamo la possibilità di entrare all'interno degli stadi e cambia il modo di approcciare la partita. Questo aspetto non deve condizionare il ruolo del VAR, che deve aiutare l'arbitro laddove venga richiesto".

In Italia a volte la VAR sembrano esserci arbitri di minore statura e quindi più condizionati nell'intervenire.
"Quelli selezionati dalla FIFA erano i migliori. E' normale che in Italia tra i vari arbitri ci sia disparità di esperienza, c'è Rocchi che ha arbitrato 200 gare e chi ne ha arbitrare 6 o 7. Al Mondiale il discorso è diverso, vengono selezionati gli arbitri di tutto il mondo. E poi il Mondiale ha 64 partite, in Serie A 380".

Qual è il rapporto arbitri-VAR?
"Io ho iniziato ad arbitrare nel 1994, avevo 15 anni e mezzo, e fino al 2017 ho arbitrato senza VAR, prendendo decisioni in un millesimo di secondo. Poi a un certo punto arriva la VAR che può correggere la tua decisione e cambia completamente il modo di arbitrare. Sicuramente qualche resistenza ci potrà anche essere, ma noi arbitri siamo tutti a favore della VAR perché ci permette di vivere più tranquilli. Se c'è qualche resistenza è ormai soltanto nell'inconscio. Pian piano nei prossimi anni si arriverà a una grandissima uniformità sia per il lavoro dell'arbitro sia per quello del VAR".

Quali sono per voi le criticità che possono essere superate?
"Lo scorso anno è stato introdotto il VAR e, a confronto, quest'anno sembra davvero che sia un disastro. Ma aspettiamo i dati ufficiali. Abbiamo commesso degli errori e non vogliamo difendere l'indifendibile. Però, richiediamo ancora un po' di tempo. Non abbiamo ancora preso le misure".

Di quanto abbassa la percentuale di errore nel VAR?
"Un buon 90%, a volte il 100%".