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TMW RADIO - Asta: "Il cluster del Torino non deve essere un alibi. Bravo Nicola a ricordarlo"

TMW RADIO - Asta: "Il cluster del Torino non deve essere un alibi. Bravo Nicola a ricordarlo"
© foto di Filippo Venezia/Fotolive
lunedì 8 marzo 2021, 19:33Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Antonino Asta intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Antonino Asta ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, a partire dai problemi del Torino: "Pensiamo che l'arrivo di Nicola aveva portato risultati positivi, pur non vincendo, eppure questa sconfitta già fa accendere il semaforo rosso. I pareggini vanno anche bene, ma quando non sei invischiato: manca qualche vittoria in più, proprio a livello di numeri. Il Torino è la squadra che ha pareggiato di più in Serie A, e la classifica è ancora deficitaria, anche se mancano ancora quelle due partite da recuperare, seppure difficili".

Lo strascico del cluster può essere un problema in più?
"Sì, assolutamente. Perdere il ritmo partita è un attimo, lavorando singolarmente non ci si arriverà mai. Non deve essere un alibi, però, e mi fa piacere che anche Nicola l'abbia rimarcato, pur sapendo che questi problemi ci sono".

Per certe squadre lottare per salvarsi è un peso?
"Proprio questa è la difficoltà, il fatto che le cosiddette piccole ormai non esistano più nel campionato italiano. Gli allenatori, poi, sono davvero tutti preparati e molto bravi, riuscendo a mettere in crisi società che hanno magari giocatori più blasonati anche grazie al loro lavoro. Nessuno gioca più per il pareggino".

I rinforzi di gennaio sono stati funzionali?
"Credo li abbia voluti personalmente lui, visto che Mandragora e Sanabria li aveva già allenati entrambi. Secondo me sono innesti giusti: Mandragora ha più tempi da play rispetto a Rincon, mentre Sanabria ha subito segnato un gol bellissimo, anche se è servito poco, non appena è rientrato dal Covid".

Che effetto le fa Pessina?
"Ormai nessuno, più lo vedo e più mi accorgo di quanto sia davvero completo. La cosa bella è che sia giovane, che abbia fatto vedere grandi cose, e che possa ancora migliorare, sposandosi con questa Atalanta proprio nel modo in cui vuole Gasperini. Crea difficoltà alle difese partendo da dietro e inserendosi, ma allo stesso tempo dà una grossa mano a centrocampo e difesa, permettendo all'allenatore di giocare spesso con due attaccanti puri come Muriel e Zapata".

Manca oggi un giocatore com'era Toni?
"Condivido che uno con certe caratteristiche oggi non ci sia. Luca era un giocatore bravo in tutto, a partire dal far giocare bene la squadra. Andava sempre a migliorare nelle mancanze, e riusciva a fare tanti gol. Se penso a lui oggi dico uno come Lukaku, completissimo, il giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe avere".

Troppi esoneri affrettati secondo lei, in caso di cambio allenatore alle porte di questa travagliata stagione?
"Il pensiero ci sta, poi però rifletti e dici: vero, il tempo era poco, ma oggi come oggi il calcio è questo, e va a mille all'ora. Se si parla di conoscenze pregresse, senza un mercato che ha rivoluzionato troppo, forse sì, era meglio confermare l'allenatore precedente, ma strada facendo, senza risultati, succede così. Alla fine conta chi decide, seguendo i risultati".

Domanda da un ascoltatore: come ricorda la Pistoiese?
"Arrivare alla salvezza senza i playout fu senz'altro una bella cosa".

Se l'Atalanta batte l'Inter si aprono nuovi scenari?
"Certamente sì. Oggettivamente non so quanto in chiave Atalanta, ma così il Milan sarebbe lì a 3 punti, e sia Juve che Napoli potrebbero accorciare: stasera è una partita in cui anche le inseguitrici daranno uno sguardo particolare".

Aramu sembra riuscire ad imporsi al Venezia.
"Mattia è un ragazzo che quando era giovanissimo era considerato molto da parte degli addetti ai lavori: l'ho allenato, e vedevi delle qualità importanti. La cosa che notavi di lui è che fosse uno che facesse fatica ad essere inserito in un sistema di gioco ben preciso, perché faceva molti ruoli. A Venezia sta facendo grandi cose, e gli auguro di fare quel salto in più: glielo auguro, ha ancora l'età giusta".

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