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TMW RADIO - Di Gennaro: "Juventus poco cattiva già da un anno, l'Inter adesso non può fallire"

TMW RADIO - Di Gennaro: "Juventus poco cattiva già da un anno, l'Inter adesso non può fallire"TUTTO mercato WEB
giovedì 29 ottobre 2020, 18:52Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Antonio Di Gennaro, opinionista Tmwradio, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'opinionista Antonio Di Gennaro è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione in onda su TMW Radio con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'ex centrocampista, oggi commentatore tv, inizia nelle sue analisi dalla sconfitta della Juventus in Champions League contro il Barcellona: "La sconfitta è stata netta e meritata, poteva essere di proporzioni anche maggiori visto quanto creato dal Barcellona e in che modo: hanno sbagliato alcuni gol perché si sono piaciuti troppo. Normale che la Juventus finisca nell'occhio della critica, anche se non è stato compromesso il passaggio del turno. Alcune situazioni vanno riviste, e con un organico del genere è difficile metterla sulle assenze, seppure mancava Ronaldo. Pirlo parla della costruzione della squadra, ma io già dall'anno scorso vedo poca fame, motivazione, quella cattiveria che è nel DNA della Juventus la vedo scemata. Vedo troppa facilità da parte degli avversari della Juve di trovare il gol, è una squadra che concede troppo. Punto sul fattore difesa, perché la solidità è sempre stata una caratteristica storica e sta venendo a mancare ormai da un anno".

Non provoca più timore alle avversarie?
"Avete detto bene, c'è quella sensazione. Le partite vanno vinte, e danno l'impressione di non essere dominanti né di fare paura. Il Barcellona veniva da un Clasico perso in maniera netta, e problematiche a livello societario... Mi sembra che debbano ritrovare un certo mordente, e alcuni giocatori, Danilo, Rabiot, McKennie, Ramsey, Bernardeschi non so se siano realmente da Juve. Non vedo in loro la sicurezza di essere forti in tutti i reparti: i pareggi contro Crotone e Verona fanno suonare più forte il campanello d'allarme".

Come valutare la prova dell'Inter contro lo Shakhtar?
"Due punti in Champions sono pochini, devono dare qualcosa in più nelle prossime partite. La squadra ha schemi organizzati, si vede che sanno cosa devono fare, ma non penso che debbano puntare solo su Lukaku eppure non vedo chi possa trovare la giocata estrosa, il colpo d'inventiva che cambi certe situazioni. Non vorrei che diventi un'Inter troppo Lukaku-dipendente, anche se è ovvio che sta bene e puntino tanto su di lui. Poi c'è Eriksen che non sta giocando bene, e non so se è lui che sente il peso di non riuscire ad aiutare la squadra, o l'allenatore che aveva in mente altri giocatori, vedi Vidal e Kante. Mi sembra che Eriksen non entri più nel vivo del gioco, anche perché non ha continuità. Ormai è quasi ai margini, e potrebbe diventare un problema. Vedo un Conte comunque più tranquillo e sereno, meno arrabbiato rispetto alla fine dello scorso campionato, e questo fa ben sperare. Come organico è tra le candidate a vincere lo Scudetto, visto anche che la Juve ha certi problemi. Questo non può fallire".

Il punto col Bruges come va accolto in casa Lazio?
"Dopo il lockdown non si è capito cosa sia successo, e si è visto anche prima del Dortmund. Quella vittoria esaltante, perché così è stata, ha restituito autostima e principi di gioco con cui esaltare i grandi giocatori. Luis Alberto e Correa hanno giocate estrose, quelle che nella Juve dico di non vedere. Ieri si è visto lo spirito che serve per giocare in Champions, e il punto si può accettare. Il passaggio del turno può essere ampiamente raggiunto. Poi voglio parlare di Acerbi, un esempio formidabile anche per chi gioca meno. A livello di mercato non credo che Inzaghi sia contento, ma la partita di ieri è segnale che la squadra non molla".

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