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TMW RADIO - Ds Cittadella: "Il Parma quest'estate mi ha fatto vacillare. Diaw potrebbe partire"

TMW RADIO - Ds Cittadella: "Il Parma quest'estate mi ha fatto vacillare. Diaw potrebbe partire"TUTTO mercato WEB
martedì 8 settembre 2020, 18:59Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
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Stefano Marchetti, direttore sportivo del Cittadella, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Stefano Marchetti, ds del Cittadella, parla così ai microfoni di TMW Radio, nel corso del suo intervento in diretta a Stadio Aperto, trasmissione condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "La ferita playoff non si è rimarginata, anche perché veniamo da un bel po' di annate così, continuiamo a sanguinare. Però è il calcio, e va anche accettato, capendo che bisogna essere ancora più bravi. Passato il momento ci vogliono gli stimoli per ripartire con più entusiasmo di prima".

Qual è il vostro segreto?
"Sono da vent'anni al Cittadella, e ho avuto solo tre allenatori senza esonerarne mai nessuno. Intanto c'è un piacere nel lavorare insieme e un grandissimo senso di appartenenza. Siamo amici e ci vogliamo tutti bene, condividiamo i piaceri del quotidiano. Magari dopo un po' puoi pensare di cambiare, ma qui al Cittadella c'è la capacità di lavorare in serenità, così da tirare fuori il 100% da ogni giocatore. Ho formato uno staff composto da miei ex calciatori per più di dieci anni, si conoscono a memoria. Ho lo stesso preparatore da vent'anni: al Cittadella si corre, altrimenti è fatica. Queste componenti ci hanno portato a fare dei risultati, alla base c'è un fondamentale rapporto umano: un modo di ragionare come in famiglia, cercando di fare gruppo e lavare i panni sporchi in casa. Ogni tanto litighiamo, per carità, ma in un mondo che brucia tutto in fretta avere un'oasi dove si sa di non essere messi sempre in discussione, non è poco. Tutti sanno che se non facciamo risultati, non viene esonerato l'allenatore: se devo discutere qualcuno tra lui e i calciatori, io difendo l'allenatore".

Il mercato del Cittadella è finito?
"No. Concordo con Venturato quando dice che il campionato di Serie B quest'anno sarà davvero difficilissimo: pensiamo al Monza, al Vicenza, al Lecce, alla Reggina, alla SPAL... Si parla di piazze con forza economica devastante. Alla fine però, al di là di soldi e altro, chi è bravo viene fuori. Il nostro mercato non è finito: oggi abbiamo chiuso una mezzala come Awua, che viene a completare il reparto. Qualcuno dovrà uscire, davanti abbiamo offerte importanti per Diaw: vedremo se arriveranno le cifre giuste, se partirà bisognerà pensare a sostituirlo senza indebolirci. Però c'è la possibilità che vada via".

Cos'è successo tra lei e il Parma quest'estate?
"Diciamo che in questi anni ho avuto parecchie richieste, e questo mi gratifica: se ti cercano nelle categorie superiori, stai facendo un buon lavoro. Il calcio italiano però è ballerino, e alla fine ha sempre prevalso il metodo e l'affetto che ho nei confronti di questa proprietà, del Cittadella. Il Parma mi ha mandato in crisi però quest'estate... Ho incontrato persone a modo, che mi son piaciute. Tutto molto positivo, e per la prima volta ho un po' vacillato: mi erano venuti mille pensieri. Poi però ho parlato col presidente, e sono rimasto qui anche perché non c'è stata la fumata bianca. Poi ho la capacità di azzerare e pensare che il Cittadella mi ha dato tanto, gli stimoli li trovo. Parma era un progetto che mi interessava tanto, e lo sa anche il presidente. Poi però guardo la realtà, e qui c'è da dare il 100%".

Qual è il vostro rapporto con l'obiettivo Serie A?
"Non posso dire oggi che il Cittadella punta alla Serie A, non possiamo permettercelo neanche per un secondo questo ragionamento. Dobbiamo pensare a salvarci e farlo più in fretta possibile: il club però ha dimostrato che, una volta raggiunto l'obiettivo, dopo prova a fare qualcosa di inimmaginabile. Questo sogno per me vorrebbe dire chiudere il cerchio e coronare la mia storia: sarebbe come vincere dieci volte lo Scudetto, regalare un sogno a questa proprietà e anche alla precedente. Dobbiamo però convincerci: ho visto tante squadre andate in A che quando hanno giocato con noi hanno faticato. Con mentalità e fortuna, il Cittadella un sogno potrebbe realizzarlo. Avessimo avuto la forza economica di tenere i migliori giocatori, magari... Come fai a non dare la Serie A a questi ragazzi, però? Ho sempre dovuto cambiare tanto, e riuscire a centrare sempre i playoff è una cosa che rende merito al lavoro di tutti".

Giusto che la Serie B giochi nel periodo natalizio?
"Oddio, per le feste mi piacerebbe staccare un attimo, anche perché qui ormai non lo si fa mai. L'ultima volta che sono andato in vacanza è stato al mare con mia mamma da ragazzo... A parte le battute, bisognerà fare di necessità virtù visto che incastrare tutto non è facile. Essere sempre noi i penalizzati non è il massimo".

Iori rimarrà ancora. Che squadra sta costruendo, per il resto?
"Con Iori c'è un rapporto lungo, e ci conosciamo talmente bene che tra noi c'è sempre stato un patto: gli ho chiesto di essere sincero, e di smettere quando realmente non avrà più l'entusiasmo o il fuoco dentro. Quest'estate è venuto da me e mi ha detto, dopo la sconfitta di Frosinone, che non voleva finire così, ho capito che ha ancora voglia di lottare e di guidare questo gruppo. Lui è un leader nato, e sa quali sono i valori che mi piacciono. Averlo nello spogliatoio per un altro anno è molto importante. Per allestire la squadra, poi, ho cercato profili da categorie inferiori perché è quello che devo fare: trovare giovani di qualità, mi piace avere calciatori di proprietà e non lavorare per gli altri. I prestiti devono avere senso. Noi cerchiamo giocatori di gamba, veloci, provando a trattenere lo zoccolo duro dei vari Adorni, Perticone, Frare, Benedetti, Iori per mettere dentro questi giovani, profili adatti per il gioco che abbiamo intenzione di fare. Inoltre voglio chi ha lo spirito giusto, da Cittadella, guardiamo il lato umano e che sappiano rispettare certe scelte. Non voglio le teste calde o chi non lavora perché si sente già pronto e arrivato".

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