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TMW RADIO - Lo Monaco: "Juve-Napoli si giocherà. Fiorentina, il dopo-Chiesa era Pavon"

TMW RADIO - Lo Monaco: "Juve-Napoli si giocherà. Fiorentina, il dopo-Chiesa era Pavon"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 7 ottobre 2020, 08:50Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Pietro Lo Monaco ai microfoni di Francecsco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Pietro Lo Monaco, consigliere della FIGC, ha parlato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le sue riflessioni partono dagli strascichi di Juve-Napoli: "Ho espresso a più riprese la mia preoccupazione. C'è un comunicato della Lega che ribadisce la forza del protocollo e ne conferma l'attuazione, ma aggiunge "fatto salvo decisioni dell'autorità regionale o locale". La Asl lo è, e quindi è tutto legittimo. L'errore è a monte: quando è stato sancito il protocollo, dovevano essere coinvolte le autorità regionali e locali perché non intervenissero in questi casi, ma è stata fatta una scelta. Erano due le soluzioni: o stoppare tutto in caso di ritorno del Covid, oppure gestirlo. Episodi del genere fanno parte della gestione, e serve il buonsenso per queste situazioni: rispettare il protocollo, coinvolgendo però anche le autorità regionali e locali affinché non mettessero becco. Sta nella loro legittimità proibire al Napoli di recarsi a Torino, e così è stato fatto. La Lega vuole mantenere il suo percorso per magari far vincere 3-0 la partita a tavolino, ma nessun appello potrà confermarlo: la partita si rigiocherà sicuramente. Bisogna sancire la preminenza del protocollo su altri discorsi, ed andare avanti provando a gestire le conseguenze del Covid".

Come si è arrivati a questo? E del campionato ora?
"Il protocollo avrebbe dovuto prevedere la presenza di tutte le parti al tavolo, e l'accettazione di esso. Si è deciso di gestire la malattia e continuare il campionato fino alla fine: con due o tre contagiati è quarantena, la squadra gioca e si va avanti. Sorprende come siamo arrivati a questo punto: se nella vicenda c'è un organo evidentemente sovrano e superiore a chi ha steso il protocollo, e c'è stata una carenza nell'affrontare il tutto. Ora va fatto risanamento, oppure si rischia che a ogni piè sospinto l'autorità di turno sospenda l'evento: la possibilità che il campionato rischi di non terminare è seria".

Si aspetta una linea dura della Juventus?
"No, mi aspetto prevalga il buonsenso. Tutti hanno accettato di correre rischi, e questo rientra tra quelli. Gestendo una malattia seria, può starci che l'autorità preposta si cauteli anche attraverso la quarantena dei gruppi. Invece che reclami sulla partita, mi aspetto che su un tavolo di lavoro si affronti questo protocollo".

Che ne pensa di Martinez Quarta alla Fiorentina?
"Ci sono calciatori più forti di questi, perché il calcio argentino per rapporto qualità prezzo è un prodotto sempre appetibile per il nostro calcio. Quarta è un difensore centrale cui fanno sicuramente difetto i centimetri, ma è sicuramente un buon giocatore: un agonista, ha la cosiddetta garra, la voglia di non essere mai messo sotto da nessuno. Buon giocatore, però mi sembra che la Fiorentina avesse bisogno in altre zone del campo: un centrocampista che dia struttura fisica al settore ma che porti anche gioco e lo faccia partire mi sembra che non ci sia, così come un attaccante che possa segnare tanti gol. Sono operazioni che forse andavano affrontate, ma ne sono state fatte altre: Callejon, per sostituire Chiesa, è un signor giocatore. Tra i più completi d'Europa come esterno destro, di grande intelligenza tattica e capace anche di segnare quei 6-7 gol all'anno che sono una manna dal cielo per un esterno. La Fiorentina si è mossa prendendo dell'usato sicuro: Bonaventura è un signor giocatore che può giocare sia da centrocampista che da attaccante laterale ma anche da trequartista. Una piazza come Firenze, che ha una nuova proprietà, la vedo ancora con un progetto tecnico non ancora vero e proprio. A Bergamo, per dire, quello si vede, ma anche al Sassuolo. La Fiorentina può assolutamente ricalcare le orme di queste squadre, visto che ha anche una piazza cui piace vedere il bel calcio. Dovrebbero dotarsi di un progetto rilevante".

Gomez ha rifiutato un'offerta milionaria dell'Al-Nasr.
"La conferma del Papu a Bergamo dà diverse risposte: intanto la sua volontà precisa di non muoversi più e terminare la sua carriera lì. Considerato che ha un contratto già rilevante, e anche un po' fuori dalle possibilità dell'Atalanta... Gasperini lo ritiene imprescindibile, avendo sempre ribadito che se andava via Gomez avrebbe fatto lo stesso. Il grande giocatore fa sì che l'equilibrio dei moduli salti a tuo favore".

Senesi sarebbe pronto per la Serie A?
"L'ho proposto due anni fa alla Fiorentina quando c'era Montella, lo potevano prendere con 3-4 milioni, ma scelsero altro. Gli dissi che tra due anni sarebbe valso 20 milioni, e sapere che oggi ne vale 25, con il Napoli che l'ha trattato per sostituire Koulibaly, mi fa capire che avevo visto bene nelle potenzialità. Sarebbe stato un investimento da bingo. Per fare un esempio: tanto di cappello a Callejon, eh, ma avrei sostituito Chiesa con l'argentino Pavon. Ha anche quasi la stessa età di Chiesa, un anno in più: spendevi soldi per prenderlo, ma avesse fatto bene come penso, sarebbe potuto arrivare a valere anche il doppio. Ma ora, di più ancora col Covid, molte società si stanno limitando al video, ma la visione dal vivo è più completa, ti fa capire in ampiezza. Si preferisce il match analyst al talent scout, è il segno di un calcio che sta cambiando e, scusate se lo dico, ma non mi piace".

La Serie C ha già perso una squadra, il Trapani.
"Al di là degli starnazzamenti, quella del Trapani è una vicenda squallida, perché si sa tutto da due anni. Non doveva andare in Serie B, visto che era stato rilevato da un nuovo gruppo e c'era una normativa chiara sull'impossibilità di prendere le società senza normative, che è stata bypassata. E invece, niente... Tutti zitti. Sappiamo che la Serie B è un'altra realtà rispetto alla C... E ora si è arrivati alla questione solo perché hanno rinunciato a due partite, tutto ciò va a discapito di quei dirigenti che avrebbero dovuto vigilare".

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