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TMW RADIO - Mirabelli: "Con il rinnovo di Donnarumma pensai di aver risolto per sempre la questione"

TMW RADIO - Mirabelli: "Con il rinnovo di Donnarumma pensai di aver risolto per sempre la questione"TUTTO mercato WEB
giovedì 19 agosto 2021, 19:05Serie A
di Alessio Del Lungo
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Massimiliano Mirabelli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le sue riflessioni iniziano dalla prossima Serie A: "Le difficoltà ci sono state per tutti in questo mercato e si è pensato prima a non perdere qualche giocatore piuttosto che ad acquistarlo, ma squadre come l'Inter per esempio hanno ceduto gente come Hakimi e Lukaku. Il mercato adesso è una lotta a chi ne perde di meno, di sicuro non è scoppiettante come qualche anno fa, ma ci dobbiamo abituare a questo visto il momento. Speriamo che passi in fretta. Vedo sempre l'Inter che dovrà difendere il titolo, la Juventus che con l'avvento di Allegri si ripropone ad essere la favorita e dopo ci sono le altre. Non bisogna sottovalutare il Napoli perché secondo me può fare molto molto bene".

L'Inter prenderà una seconda punta o un centravanti vero?
"Conoscendo Inzaghi vorrà riportare con sé Correa perché sa quello che gli può dare. Lotito è un osso duro, non sarà facile, ma cercheranno di accontentarlo fino alla fine".

Correa comunque costa molto.
"E' vero, ma l'Inter ha incassato abbastanza. Qualcosina ancora farà, magari qualche cessione meno dolorosa e penso che ci stia. Stiamo parlando della squadra campione d'Italia che ha ceduto pezzi importanti... Dovrà pur fare qualcosa oltre al rinnovo di Lautaro Martinez".

Come valuta l'operazione Sassuolo-Juventus per Locatelli?
"Ottime da tutte e due le parti. Il Sassuolo ha triplicato il valore di Locatelli, mentre la Juventus ha preso un grandissimo giocatore. Per me si tratta di uno tra i più grandi centrocampisti in Europa, ma è normale che ora ci si debba inventare qualcosa per far sì che certe operazioni vadano in porto. Hanno inventato questa formula che non è altro che una dilazione del pagamento negli anni, ma credo che vada bene a tutti. Saranno tutti soddisfatti: giocatore, Sassuolo e Juventus".

Dove vede Locatelli maggiormente cresciuto e dove ha ancora dei margini di miglioramento?
"Locatelli ha già dimostrato di essere un grandissimo giocatore. Per me è straordinario e fin quando sono stato al Milan l'ho sempre dichiarato incedibile. Ha delle caratteristiche sia fisiche che tecniche importanti, può giocare in un centrocampo a 2 o a 3, può fare il play o la mezzala... Insomma può fare di tutto là in mezzo. Ognuno di noi però è migliorabile e lui troverà un allenatore come Allegri a cui piace che i propri calciatori giochino bene a calcio. E' stato in una grandissima squadra come il Milan, ma la Juventus per lui è la consacrazione: migliorerà e diventerà sempre più internazionale".

Nel caso in cui partisse un centrocampista McKennie sarebbe l'indiziato principale. Pjanic è il nome giusto per sostituirlo?
"Credo proprio di sì. Chi conosce il pensiero di calcio di Allegri sa che McKennie troverebbe davvero poco spazio per come intende lui il calcio, mentre magari gli piace tantissimo Pjanic. Vuole una Juventus sempre propositiva con giocatori che sanno tenere palla. Allegri farebbe a meno di McKennie per avere Pjanic".

Calhanoglu lo vede anche lei come una mezzala perfetta per il gioco di Inzaghi?
"E' perfetto per come gioca Inzaghi. Calhanoglu ha buona tecnica, buoni spunti balistici, ma chi guarda i dati sa che corre tanto. Fa bene la mezzala e si sa inserire a fare il trequartista al momento opportuno. Il turco nel finale di stagione è stato un po' condizionato perché ha avuto il Covid, tanti infortuni ed è calato, ma ha fatto un grande campionato e non ci sono dubbi sulle sue qualità che sono veramente straordinarie. Il Milan ha perso un grande giocatore, l'Inter ne ha preso uno abbastanza forte forte".

Empoli è la piazza giusta per il riscatto di Cutrone?
"Ha tutte le qualità per fare un grande campionato e magari rilanciarsi. Forse ha patito troppo l'uscita dal Milan, per lui è stata una delusione. Andare subito in Inghilterra... Forse non si è ambientato benissimo, però è un attaccante che è andato nella piazza giusta per riproporsi e rilanciarsi. Sono certo che farà benissimo".

Che effetto le ha fatto vedere segnare così tanti gol André Silva?
"Ha confermato quelle che erano le mie visioni di qualche anno fa. E' un attaccante di tutto rispetto, ma quando lo abbiamo portato dal Porto al Milan aveva bisogno di tempo per adattarsi alla Serie A e ad una maglia importante come quella rossonera. Non fece benissimo, ma neanche malissimo però fece vedere che le qualità le aveva tutte. Non è andato vicino a Lewandowski, ma ha fatto qualche in gol in più di Haaland e non giocava nel Borussia Dortmund, ma nell'Eintracht. Non era molto semplice fare quello che ha fatto e quest'anno lo ha preso il Lipsia che, dopo il Bayern Monaco, è una delle squadre più importanti in patria. Al di là del nome il Lipsia cerca di fare le cose perbene ed ha fatto un grande acquisto".

Dove vede Cristiano Ronaldo dal 2022 in poi?
"Se sta in Europa non può che stare dove già è, in una grandissima squadra come la Juventus, oppure al PSG dove hanno in mente di far giocare insieme questi due grandi fenomeni che sono Messi e Cristiano Ronaldo. Il portoghese non se lo possono permettere tutti perché più che un calciatore vai ad acquistare un'azienda che porta grandi fatturati e quindi non è semplice. Non vedo tantissime cose. CR7 è un grande competitor, vuole sempre stare ai massimi livelli e nel calcio più importante. Non credo che abbia bisogno di soldi per andare in campionati non top. Se non rimarrà alla Juventus andrà al PSG".

Donnarumma ha parlato del Milan come casa sua. Crede che sia un po' in contraddizione ai fatti?
"Bisogna essere nei suoi panni per capire come ragiona. Stiamo parlando di uno dei portieri più forti al mondo se non il più forte. Mi dispiace che il Milan lo abbia perso a zero, ma sono anche un po' orgoglioso perché quando noi arrivammo eravamo in una situazione difficile e nessuno ci dava credito per il suo rinnovo. Noi invece lo facemmo e abbiamo assicurato un patrimonio importante al club. Dispiace che questa trattativa si sia protratta fino agli ultimi mesi, quando magari c'erano 3 anni di tempo per rinnovarglielo. Era una favola bellissima, io sognavo che potesse finire la sua carriera al Milan e sarebbe stata una cosa straordinaria. Dopo ci sono non solo i soldi, ma anche le ambizioni ed avrà pensato che il PSG possa garantirgli quelle vittorie che il Milan non avrebbe potuto".

Quando rinnovò il contratto di Donnarumma aveva la sensazione che fosse l'ultimo con il Milan?
"Assolutamente no. Il mio primo pensiero dopo la firma fu proprio quello e pensai che l'avessimo aggiustata per sempre perché non credevo cambiasse società. Se c'eravamo riusciti a 11 mesi dalla scadenza prolungando per 4 anni, mi aspettavo che quelli successivi fossero una formalità perché sarei andato all'attacco 3 anni prima e non 3 mesi prima".

Magari ci avranno anche provato, ma non hanno trovato terreno fertile.
"Questo ancora di più fa capire che il rinnovo che facemmo fu un'operazione molto difficile. Oggi si capisce ancora di più l'importanza di quell'affare. Non mi ritrovavo nemmeno ad avere un nome così importante perché eravamo un po' in difficoltà in mano ai cinesi. Con 5 minuti di trattativa potevi scriverci un libro".

Se oggi fosse l'agente di Vlahovic cosa gli consiglierebbe?
"E' dura. Quando loro fanno un incontro con la società vorranno capire anche che ambizione ha la Fiorentina. Vlahovic è un giocatore giovane, avrà tutto il tempo davanti a sé e deve pensarci bene prima di andare via. Qualcuno a Firenze lo voleva dare in prestito ad inizio della scorsa stagione, ma io ho sempre detto: 'Vlahovic in prestito? L'attaccante lo avete, di proprietà...'. Ci si chiedeva se i viola avessero fatto bene a trattenerlo o meno. La Fiorentina farà molto bene a rinnovargli il contratto, poi dovranno cambiare passo: se vuoi essere una grande devi trattenere Vlahovic e prendere giocatori di livello per non essere la squadra che si salva solamente. Non penso che la piazza di Firenze sia contenta di arrivare ogni anno a salvarsi. Ha tutti i numeri e la tradizione, un presidente che vuole investire... Ci sono tutte le condizioni per fare bene. Speriamo tra qualche stagione di poter parlare di una Fiorentina che ha confermato Vlahovic ed ha preso anche molti altri campioni".

E' eccessivo considerare un rimpianto della sua carriera aver rinunciato a Matteo Pessina durante la sua esperienza al Milan?
"Molti giudicano le cose, ma non sanno nello specifico cosa si è fatto. Pessina era un giovane in scadenza, era abbandonato, ma io non volevo. Pretesi che il Milan mantenesse sempre il 50% sulla futura rivendita, ma a quell'epoca i rossoneri non potevano e non riuscivano a tenerlo per puntare su di lui perché era giovane e doveva maturare attraverso le esperienze che ha fatto. Si intravedeva già però il fatto che potesse 'scoppiare' come giocatore. Non fu una trattativa semplice, slegata da qualsiasi altro calciatore. Alla fine andò all'Atalanta ed il Milan incassò anche dei soldi tenendo sempre il 50% della futura rivendita. Non è stato regalato come magari è stato fatto con André Silva o Locatelli. Non potevamo fare altrimenti, aveva bisogno di fare un percorso e non avrebbe neanche rinnovato se non facevamo questa operazione".

Quale sarà l'allenatore della prossima Serie A che si meriterà più attenzioni?
"Io sono innamorato degli allenatori italiani. Tante squadre hanno tecnici bravi ed uno emergente è Italiano che, se riesce a lavorare nel contesto giusto, si esprime veramente veramente bene. Quello che ha fatto con lo Spezia, non solo nell'anno in Serie A, ma anche in Serie B, è sotto gli occhi di tutti. Poi sono ritornati degli allenatori importanti come Allegri, Sarri, Mourinho e Spalletti. Quest'ultimo darà qualcosa di importante al Napoli perché mi sembra proprio una squadra che sta nelle sue corde".

Qual è stato il colpo più intrigante finora in Serie A in rapporto qualità-prezzo?
"Continuo a dire che non si sono viste cose molto interessanti. Una potrebbe essere l'acquisto di Locatelli: tra qualche anno parleremo di una Juventus che ha preso per pochi euro un calciatore importantissimo. Sarà la rivelazione dei prossimi anni".

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