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TMW RADIO - Perinetti: "Eriksen non è quello che tutti credevano. Piatek? Simpatie per Firenze"

TMW RADIO - Perinetti: "Eriksen non è quello che tutti credevano. Piatek? Simpatie per Firenze"
mercoledì 11 novembre 2020, 19:02Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Giorgio Perinetti, ds del Brescia, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Brescia, è intervenuto in diretta ai microfoni di Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dalla classifica della Serie A: "Forse me l'avessero detta prima non c'avrei creduto, ma sappiamo che questo è un campionato molto particolare a causa dei problemi che stiamo attraversando. Quindi possono esserci preparazioni non complete, situazioni spinte all'estremo e quindi anche sorprese. Ci sono società che patiscono assenze da Covid e altre magari più fortunate: c'è imprevedibilità, e alla fine è quello in cui abbiamo sempre sperato. Mi sembra che questo sia il quadro che vada delineandosi: l'incertezza porta interesse".

Quale il miglior colpo dell'ultimo mercato, ad oggi?
"Credo che Osimhen abbia dato convinzione alla squadra di poter esprimere e finalizzare, creando alternative in attacco che prima non aveva. Se poi devo rispondere ancora direi Ibrahimovic, oppure anche Morata: non me lo aspettavo così maturo e diverso, è un uomo e non più il ragazzo che avevamo visto in precedenza".

Siamo ai titoli di coda tra l'Inter ed Eriksen?
"Lui ha qualità importanti, ma non riesce a esprimerle. Non so se sia il campionato, o l'Inter, ma tutti si aspettavano di aver trovato il fantasista classico, da giocate e da estro. Ma lui non è così: ha buona tecnica, velocità di pensiero importante ed è pericoloso sui piazzati e dalla media distanza".

Non è un giocatore da Conte?
"No, dico un'altra cosa: è una cosa diversa da quello che credeva l'immaginario collettivo. Potrebbe anche diventarlo, un centrocampista centrale, anche se non ha doti da incontrista, ma forse non è lui pronto ad abbassarsi così tanto. Ed ecco che vive in un limbo...".

Di chi è la colpa del mancato inserimento di Dybala in questa Juventus?
"Io ho negli occhi alcune sue partite dell'anno scorso o di due anni fa: ha classe cristallina, e non riesco tanto ad immaginarmelo come un più. Nella Juventus ovviamente c'è il discorso Cristiano Ronaldo, e poi c'è il discorso che il nostro calcio sia molto tattico e collettivo. Però la classe di Dybala c'è, e non è diversa da quando entrava e risultava decisivo. A destra non lo metterei, mezzapunta neanche... Chiaro, se hai altri grandi giocatori diventa difficile collocare uno come lui, ma non si può considerarlo un sovrappiù".

Paratici è mai stato vicino a lasciare la Juventus?
"Se avesse voluto lui, di offerte ne avrebbe trovate. Credo però che ci sia affezionato e voglia continuare lì. Poi magari un giorno vorrà andare lui a cercarsi una nuova esperienza, ma credo che ad oggi stia bene lì".

La Fiorentina ha esonerato Iachini.
"Iachini è un grande professionista, molto legato al suo lavoro: è anche un pragmatico, e ha il suo calcio in testa. Firenze però ha i suoi gusti, e il pragmatismo rischia di piacere poco, credo non ci sia stata troppa sintonia tra l'ambiente e il tipo di calcio che Iachini vuole proporre. Adesso arriva Prandelli, e mi auguro possa essere più gradito alla piazza".

Che Prandelli aveva avuto al Genoa?
"Il periodo è stato breve, però ha cercato di proporre il suo gioco. Era riuscito a portare il Genoa fuori dalla crisi, fino a che un rigore sbagliato nel recupero ci ha portati nelle difficoltà, la squadra ha avuto qualche timore di troppo e siamo arrivati ad una conclusione triste, l'epilogo di Firenze che tutti ricordano. A lui era venuto meno il centravanti che dava le certezze, Piatek".

Può essere questa la volta buona perché si ritrovino?
"Piatek ha sicuramente simpatia per l'Italia, per Prandelli e per Firenze. Ma questo mercato di gennaio è difficile da interpretare, viviamo nell'incertezza e nel timore di cosa abbiamo intorno. Non sarà facile programmare, anche se mi auguro che avvicinandoci si abbia più fiducia".

Potrà essere la volta buona di Kouame?
"Io sono un suo tifoso, a campo aperto è devastante. Ricorderò sempre una frase di Chiellini, che in un Genoa-Juve disse: "Adesso iniziano i problemi". Lui è un generoso, impegna ogni difesa coi suoi movimenti e la capacità di aggredire la palla che tutti pensano persa. Ha grandi qualità, anche di testa, e spero possa dimostrarle".

Che Serie B ha ritrovato?
"La B è sempre imprevedibile. Noi abbiamo avuto qualche problema, ma stiamo recuperando i nostri attaccanti e abbiamo buone possibilità per competere, sperando di avere un po' più di fortuna. Quest'anno c'è un campionato tutto da seguire".

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