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TMW RADIO - Perinetti: "Italia? Club collaborino. Al Genoa due correttivi"

TMW RADIO - Perinetti: "Italia? Club collaborino. Al Genoa due correttivi"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
venerdì 17 novembre 2017, 18:172017
di Alessandro Rimi

“La delusione è grande per noi addetti lavori e, in generale, per gli appassionati di questo sport. Sento diverse riflessioni e ognuno ha le proprie idee, ma è una disfattismo fine a sé stesso perché è stata una mazzata per tutti. Da questa situazione dovremmo trarre spunto per ripartire, laddove non credo sia utile pensare ai colpevoli. Mi auguro che la Federazione si muova e cominci a pensare a un programma valido per il futuro. Si parla di Ancelotti, figura di grande competenza e qualifica, ma anche accettata da tutti e per questo sarebbe un gran colpo. Eppure non basta, serve poi dargli giocatori competitivi. Si dovrà lavorare tanto se si vuole tramutare in concreto quelle che, per adesso, sono solo idee di facciata. Gli organi competenti devono collaborare per aiutare l’Italia a ritornare la squadra del 2006. I nostri talenti vanno accompagnati nella loro crescita e qui qualcuno deve pur metterci mano”. Anche il dg del Genoa Giorgio Perinetti, intervenuto a TMW Radio nel corso della trasmissione 'Due in Fuorigioco', ha detto la sua sull'esclusione della Nazionale da Russia 2018.

Quindi lei sostiene Tavecchio?
“Ho fiducia nel presidente della Federcalcio per ciò che ha fatto in precedenza. Ripeto che non siamo di fronte a un problema di uomini. Per riportare il nostro calcio a grandi livelli è necessario trasformare i propositi di ognuno in qualcosa di reale. Quindi ripartire dal basso e, come hanno già fatto molte nazionali calcisticamente meno evolute e tradizionalmente meno legate al calcio come la Svizzera, creare una base solida su cui poter costruire qualcosa di importante. Serve un programma di lavoro. Le seconde squadre sono sicuramente importanti, ma poi si deve procedere con lo sviluppo di una nuova mentalità, capace di riportare il giovane calciatore al centro del progetto. Si dia forza agli istruttori, si investa di più negli impianti e si abbassi il numero di stranieri nelle giovanili”.

Non pochi gli scontri all’ultima riunione federale...
“È del tutto normale che ci siano in questi momenti post-trauma. Fondamentale che i club collaborino da subito”.

Lei è da poco al Genoa: compito delicato in vista di una stagione in salita?
“Sono arrivato qui anche per questo. Se le cose stessero andando bene probabilmente non sarei in Liguria. Chiaro che la squadra non è partita per lottare per la salvezza, ma adesso la situazione è questa. Dobbiamo pensare a salvarci. È stato anche cambiato l’allenatore: Ballardini ha portato equilibrio e conosce molto bene l’ambiente. Ora aiutiamo i ragazzi a superare le difficoltà anche mentali che inevitabilmente nascono a causa dei risultati negativi. A dicembre vogliamo mantenerci competitivi. Vedremo poi se a gennaio, d'accordo con il Presidente, sarà il caso di apportare uno o due correttivi. A livello di tifo quello del Genoa non è certamente da retrocessione. Servirà tutta la determinazione possibile per uscire da questa situazione”.