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TMW RADIO - Ravanelli: "Farei carte false per riportare Conte in azzurro"

TMW RADIO - Ravanelli: "Farei carte false per riportare Conte in azzurro"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 15 novembre 2017, 21:362017
di Alessandro Rimi

Fabrizio Ravanelli, ex tra le altre di Juventus e Lazio, ha parlato della Nazionale a TMW Radio, nel corso della trasmissione ‘Due in Fuorigioco’.

Chi metterebbe alla guida tecnica?
“La mia idea è quella di ripartire dai settori giovanili per poi arrivare a Coverciano. Bisogna dare ai club la possibilità di investire negli istruttori, più importanti della percentuale di stranieri presenti in Italia. Servono insegnanti di calcio, capaci di istruire sulla tecnica di base. Qualcuno dovrebbe poi chiedersi perché la scelta ricade più sul giovane straniero. Se devo fare nomi dico Maldini, Albertini, Vialli e Ferrara. Mi affiderei a loro per cambiare il nostro calcio con nuove regole”.

Dove ha sbagliato Ventura?
“Al di là del discorso tecnico-tattico, si capisce che non era più seguito dal gruppo. Aveva perso la credibilità della squadra e lo sfogo di De Rossi lo dimostra. Ai calciatori però è mancato il carattere”.

Divisione eccessiva tra ct e giocatori?
“Un allenatore, specie se ct di una nazionale, deve poter contare su uno zoccolo duro per monitorare il termometro dello spogliatoio e per confrontarsi meglio con il gruppo. Deve sempre esserci un dialogo costruttivo per solidificare l’ambiente”.

Rispetto ai suoi tempi, oggi trova grosse differenze?
“Da ragazzo andavo a fare gli allenamenti in autostop e con un panino in mano. Fin dai primi calci è stato sempre un grande sacrificio ma, in fondo, anche una lezione per il futuro. Cerco di far capire ai più giovani che il calcio è una scuola di vita, oltre che un divertimento. Per arrivare a certi livelli ci vogliono umiltà e personalità. Quella che forse è mancata contro la Svezia”.

A questo punto chi potrebbe essere il nuovo selezionatore?
“Farei carte false per riportare Antonio Conte. Proverei a convincerlo in tutti i modi perché quello che ha fatto lui con la Nazionale è qualcosa di grande. È un innovatore e saprebbe davvero ricostruire tutto l’ambiente. Così come ha fatto molto bene la Germania. La maglia azzurra va sudata e meritata”.

E i giovani sui quali investire?
“Caldara, Rugani e Conti potrebbero essere tre elementi fondamentali per la difesa azzurra. Con Donnarumma e Bonucci si completerebbe un pacchetto difensivo interessante. Avranno bisogno però di una guida di grande competenza, capace di farli crescere al meglio”.

Dodici anni fa lei smetteva di giocare: quali gli errori commessi da quel momento?
“Gli anni novanta sono stati fantastici. Quando giocavo alla Juventus veniva Ferguson a studiarci. Il problema è che abbiamo continuato a pensare di essere sempre i migliori e così la crescita si è fermata. Senza mentalità, investimenti e programmazione smetti di progredire e resti indietro. Se poi per risparmiare nei settori giovanili cominci a metterci l’amico degli amici, allora si capisce perché i giocatori non sono più venuti fuori”.

Secondo Infantino, il presidente Tavecchio è un innovatore…
“Il sistema calcio italiano va dato in mano ai giovani che hanno voglia di lavorare e portare credibilità in tutto il Paese. La gente e i tifosi ne hanno bisogno. Servono persone colte, preparate, che hanno fatto calcio e che si sanno porre in modo professionale. L’esclusione dell’Italia dal Mondiale è un danno enorme, specialmente quando pensi a tutte quelle generazioni che avrebbero potuto approcciare al calcio in modo diverso”.