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TMW RADIO - Zenga: "Inter sorprende, ma è lunga. Icardi? Top player"

TMW RADIO - Zenga: "Inter sorprende, ma è lunga. Icardi? Top player"
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 18 ottobre 2017, 20:322017
di Alessandro Rimi

L'ex portiere dell'Inter e della Nazionale, Walter Zenga, è intervenuto a TMW Radio nel corso della trasmissione 'Due in Fuorigioco'

Colpisce l’Inter già così in alto?
“Onestamente sì. Merito dell’allenatore, del fatto di non dover giocare le coppe, di un gruppo che l’anno scorso arrivò settimo. Già scalare una posizione è una vittoria. Pensare che alla nona di campionato si potesse andare a giocare in casa del Napoli capolista da secondi e a meno due era difficile”.

Differenze o punti d’incontro con l’Inter di Mancini?
“Andrebbe preso un riferimento più recente perché rispetto a quella Inter è cambiato tutto. Consideriamo il derby di domenica: quelle due squadre, l’anno scorso, hanno fatto un cammino simile, eppure quest’anno sono parecchio distanti. Il Milan ha iniziato con una pressione notevole addosso legata alla campagna acquisti e con gli impegni di coppa, l’Inter d’altra parte ha potuto lavorare con più calma, con tante gare in meno da giocare. Spalletti comunque è stato bravo a dare un senso al gruppo che, se verrà trasformato in qualcos’altro, potrà dircelo solo il tempo. La strada è ancora lunga, per arrivare a marzo e aprile ce ne vuole”.

Icardi grande ma fuori dal campo non ha ancora una reputazione ottimale...
“Dobbiamo fare un profondo distinguo. Viviamo in un’epoca in cui i social sono per tutti fortemente importanti. Per la pubblicità della persona, per la gestione della propria immagine, per trasferire il privato al pubblico. Poi se tutte le volte che si posta una foto arrivano critiche sull’invadenza diventa un problema. Andrebbe trovato un equilibrio. Va bene che quando vinci la condivisione diventa più facile, ma a questo servono i social network. Io uno dei primi a storcere il naso quando gli hanno affidato la fascia di capitano, ma se guardiamo solo al campo e quello solo andrebbe osservato, Icardi è un top player. Se continua a far gol pesanti contro chiunque gli vado a rimboccare le coperte. Faccia ciò che vuole nella sua vita privata”.

Il Napoli è favorito per il titolo?
“L’ho detto già a inizio stagione. Per una serie di motivi che si porta dietro da anni. Quest’estate, ad esempio, ha fatto la preparazione senza andare in giro per il mondo. Sarri, allenatore ormai da tre anni, ha quindi potuto lavorare in un certo modo con i suoi calciatori che non cambiano da tempo. Nei primi 20 minuti di Manchester ha sorpreso tutti. Non riusciva a prendere campo come al solito. Poi è venuta fuori una squadra forte con grande capacità di gestire il gioco e creare situazioni pericolose. Non dimentichiamoci però che la Juve arriva da sei scudetti di fila e non muore mai, l’Inter è tornata, la Lazio gioca bene. Partenopei favoriti, ma può succedere di tutto”.

Montella e Ventura bersagliati dalla critica: cosa ne pensa?
“Nel derby mi aspettavo un sistema di gioco differente, ma Vincenzo è l’unico a poter capire come impostare una partita. Lui lavora con i suoi calciatori nel corso della settimana e sempre lui ha una visione totale sul loro stato psico-fisico, indipendentemente se vinci o meno. Quindi la mia è solo un’idea, non una critica. Stesso discorso per il ct. L’Italia gioca una volta ogni x giorni, quindi probabilmente il suo sistema avrebbe bisogno di più allenamenti e continuità. Magari è questo che porta la gente a una critica più esasperata. Adesso contro la Svezia è naturale sentire il peso tutto dalla nostra parte”.

Chi è il miglior portiere in Italia?
“Non facile perché andrebbe considerato anche il rendimento delle squadre oltre che quello del singolo. In questo momento credo che in Nazionale ci siano i tre portieri più affidabili”.

Chi ricorda di più Walter Zenga?
“Mi piace molto come interpreta il ruolo Alberto Brignoli del Benevento, in maniera futuristica. L’ho avuto alla Samp e ho dei ricordi molto positivi”.

Tornerà ad allenare?
“Speriamo di sì. Fino a giugno non potevo allenare perché era in scadenza un contratto con un club inglese. Se non prendi il giro giusto è difficile. Fino ad ora è cambiato solo un allenatore (Rastelli, ndr), quindi rispetto a prima è un po’ diverso. Poi mai dire mai...”.