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TMW - Sacchi: "La Serie A prenda esempio dall'Italia di Mancini. Non pensiamo solo al risultato"

TMW - Sacchi: "La Serie A prenda esempio dall'Italia di Mancini. Non pensiamo solo al risultato"TUTTO mercato WEB
giovedì 10 settembre 2020, 20:08Serie A
di Luca Bargellini
fonte Lorenzo Marucci e Niccolò Ceccarini

Arrigo Sacchi, decano degli allenatori italiani, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine del premio Menarini in corso di svolgimento a Castiglion Fiorentino:

Arrigo Sacchi come si immagina la nuova Serie A che sta per cominciare?
"Non ho una grande immaginazione. Vediamo cosa succederà. Spero che la Nazionale italiana sia un esempio positivo per il nostro calcio".

Louis Van Gaal ha detto che lunedì in occasione di Olanda-Italia è stata la prima volta in cui si è divertito ed ha apprezzato il calcio azzurro
"Se impariamo a riconoscere il merito, la bellezza, la cultura e l'emozione e non a valutare solo il risultato lasciamo gli altri nell'ignoranza. In vent'anni i club italiani hanno vinto tre coppe internazionali, mentre dal 1989 al 1999 ne abbiamo vinte 16. Eppure nessuno lo dice".

Cosa ne pensa del tecnico olandese?
"Van Gaal ha interpretato il calcio pensando che tutti i valori positivi di cui parlavo prima esistessero. Ancora non abbiamo capito che se giochi meglio è più facile vincere".

Come valuta il Milan che sta nascendo e il colpo Tonali?
"Mi sembra che stia operando bene, adesso bisogna che Pioli riesca ad evolversi. Se si vuol fare un calcio di alto livello i riferimenti non possono più essere gli avversari che ti portano dove vogliono loro, ma deve essere il pallone. Tonali è un ragazzo interessante ma siamo prudenti, lasciamo crescere".

Pirlo è una scommessa per la Juventus?
"E' stato un grande giocatore però quello del tecnico è un ruolo diverso".

Oggi l'Inter è più vicina alla Juventus?
"Aspettiamo la fine del mercato per fare valutazioni".

Cos'ha rappresentato per lei il fairplay?
"Io durante la mia gestione in Nazionale non ho convocato dei giocatori proprio per questo motivo. Per noi una vittoria senza merito non era una vittoria e abbiamo cercato di far le cose al massimo delle nostre capacità. Uno dei successi più grandi che ho avuto è stato arrivare al Milan con 33mila abbonati e vederne 66mila l'anno successivo. Quella squadra, quella del 1989, è stata considerata dalla UEFA una delle più grandi di tutti i tempi".

Vista l'astinenza dalle vittorie internazionali quale sarà secondo lei la squadra italiana che potrà vincere prima la Champions League?
"La Juventus c'è andata vicina per due volte arrivando in finale anche se con un gioco sempre in inferiorità numerica a causa del numero di difensori presenti in campo. Se difendi con tre centrali poi ti viene a mancare un elemento in qualche altra zona del terreno di gioco e questo lo paghi".

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