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Torino, Longo: "Avere Belotti è un lusso. Tornare in campo? Lo trovo azzardato"

Torino, Longo: "Avere Belotti è un lusso. Tornare in campo? Lo trovo azzardato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 6 aprile 2020, 19:45Serie A
di Emanuele Pastorella

Ospite di Casa Sky Sport, il tecnico del Torino Moreno Longo ha parlato a 360 gradi: da Belotti a Millico alla costruzione della squadra di domani, l'allenatore ha svelato diversi segreti. Sulla ripresa del campionato, però, ha preferito non sbilanciarsi, anche perché la situazione del paese resta drammatica.

Come è stato subentrare sulla panchina del Toro?
“Per un allenatore avere la possibilità una squadra con le proprie idee è fondamentale, a volte capita di dover ereditare dei gruppi già costruiti: in quei casi, bisogna adattare e smussare le proprie idee al gruppo, poi con il tempo si potranno mettere delle nuove caselle. Non tutti possono costruire subito con le proprie idee, ma bisogna adattarsi e migliorare la squadra nel tempo”.

E’ stato primo allenatore a far entrare le telecamere in uno spogliatoio.
“Purtroppo non venne presa bene da tutti perché per molti sono passato per un professore. Ma io non sono così, sono uno che vuole continuamente aggiornarsi e informarsi. Nelle case della gente c’è voglia e curiosità di vedere ciò che non si può vedere, io mi ero messo a disposizione. Aveva funzionato, aveva avuto grandissimi numeri di visualizzazioni”.

Come sta fisicamente la squadra?
“In questo momento siamo tutti sullo stesso livello, è tanti giorni che siamo a casa e lontani dai campi e la condizione atletica è pressoché identica. Spero che i miei giocatori si presentino bene quando si ripartirà, sarebbe un dettaglio importante”.

Come proseguono i lavori in casa granata?
“Cerchiamo di rimanere in contatto il più possibile, quotidianamente i ragazzi hanno contatti e con lo staff: hanno tabelle personalizzate, abbiamo evitato allenamenti di gruppo ma dobbiamo migliorare anche l’affiatamento di gruppo. Ogni giocatore ha spazi e attrezzi diversi, abbiamo ovviato per la situazione singola. Per quanto è possibile, cerchiamo di tenerli il più allenati possibile”.

E’ già riuscito a trasmettere una sua identità alla squadra?
“Ogni allenatore ci prova: l’anno scorso la squadra aveva fatto cose egregie, non si fanno 63 punti per caso e io ho trovato una squadra con una identità ben definita. C’è stato questo cambio in panchina perché le cose non andavano bene, ora devo essere io a mettere nella testa dei giocatori la mia identità. La squadra dovrà essere brava a recepirla, dobbiamo invertire la rotta”.

Come si lavora con Andrea Belotti?
“Per un allenatore lavorare con Belotti è un lusso: è un gran calciatore e un grande uomo, tutti gli allenatori lo vorrebbero e mi ritengo fortunato ad averlo, con lui immaginiamo di poter riprendere questo campionato nel migliore dei modi”.

Sul futuro?
“Ho firmato fino al 30 giugno con l’unico obiettivo di fare bene: resto di questa idea, vado avanti giornalmente per guadagnarmi la fiducia del presidente e della società. Dobbiamo tirare fuori il massimo per finire la stagione nel migliore dei modi”.

Come si costruisce il Toro di domani?
“Prima di partire dalle qualità tecniche, dobbiamo partire dalle qualità morali e io lo so bene perché ho fatto tutta la trafila con questa maglia, tra giovanili e prima squadra. La base deve essere valori, senso di appartenenza e dna, che è unico. Sopra a questo base, si può appoggiare ogni tipo di progetto tecnico-tattico”.

Con modulo tornerà in campo la sua squadra?
“Lavoriamo su più opzioni, con due attaccanti o con una punta e due esterni. Alterniamo diverse situazioni, poi bisogna saperle interpretare bene”.

Un giudizio su Millico.
“E’ un giocatore straordinario, è un grande prospetto ma deve migliorare sulla disponibilità senza palla”.

Quando pensa di tornare in campo?
“Oggi parlare di un’ipotetica ripresa è difficile, le condizioni del paese sono drammatiche: lo trovo azzardato pensare di tornare in campo”.

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