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Torino, Mihajlovic: "Nel primo tempo giocato come fra scapoli e ammogliati"

Torino, Mihajlovic: "Nel primo tempo giocato come fra scapoli e ammogliati"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 30 novembre 2016, 10:452016
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

L'allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha parlato della vittoria sul Pisa in Coppa Italia. Queste le sue dichiarazioni:

Non sarà stato soddisfatto dell'approccio alla partita dei suoi, un raggio di luce l'esordio di Gustafson?
"Sicuramente il primo tempo è stato brutto perché abbiamo sbagliato tutto e quando la mia squadra sbaglia atteggiamento e approccio mentale è colpa mia poiché non sono riuscito a trasmettere quello che volevo, anche se mi sembra strano, ma è così e questo mi è dispiace molto e sono molto arrabbiato. Sinceramente non me l'aspettavo, ma non si finisce mai d'imparare e la prossima volta farò più attenzione. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio e alla fine diciamo che abbiamo vinto anche meritatamente. Faccio i complimenti al Pisa e a Rino Gattuso perché hanno combattuto per novanta minuti e fino a quando hanno potuto hanno disputato una buona gara, ma sicuramente mi aspettavo molti di più dalla mia squadra, ma così non è stato. Per quel che riguarda Gustafson, è entrato un po' impaurito e poi man mano che la partita andava avanti ingranava e ha giocato meglio, sono contento perché la sua è stata una delle poche cose positive che ho visto".

Alla vigilia della trasferta di Pescara aveva detto che c'era un Toro con e uno senza Belotti e Ljajic, conferma?
"Non c'è bisogno di dimostrazioni come quella con il Pisa. Ero convinto che la squadra potesse fare meglio e sicuramente Ljajic e Belotti sono i due giocatori che hanno maggiore qualità. Come in tutte le squadre, anche quelle più forti e attrezzate di noi, quando mancano i giocatori più importanti si vede e si sente sul campo. Credevo che avrei potuto non far giocare Ljajic e Belotti con il Pisa e, invece, non è stato così, infatti, quando seno entrati loro due è stata tutta un'altra cosa. Con i giocatori che il Torino ha a disposizione io dico sempre che non ho undici, ma ventidue titolari, ma ieri non è stato così. Questo deve far riflettere tutti, io per primo, ma soprattutto chi ha giocato nel primo tempo deve riflettere su come e perché ha fatto così. Se si gioca con quest'atteggiamento, è difficile che con me si venga ancora mandati in campo. Nessuno può lamentarsi se non gioca: sia chiaro e l'ho detto anche ai giocatori alla fine del primo tempo".

Che cosa le ha dato più fastidio e in cosa ha peccato di più la squadra?
"Mi ha dato fastidio il fatto che nel primo tempo non ci fosse nessun princìpio, sembrava che ci fossero undici giocatori messi in campo così per giocare fra scapoli e ammogliati. Non mi va bene perché ci alleniamo, perdiamo tempo e tutti hanno le tesse possibilità e fanno gli stessi lavori e per me è imperdonabile che i giocatori del Torino quando c'è una competizione come la Coppa Italia, che per noi è importante, vadano in campo con quest'atteggiamento. Alcuni possono avere qualche scusa perché per tanto tempo non hanno giocato come Ajeti o perché sono ragazzini, ma gli altri no. Alcuni hanno fatto e altri no quello che dovevano e che io mi aspetto da loro e così sicuramente non si può andare avanti. Ripeto, tutto questo l'ho già detto ai giocatori, dobbiamo restare umili, lavorare e quando capita l'occasione cercare di sfruttarla altrimenti è poi inutile lamentarsi".

Fra le occasioni non fruttare forse quella di Martinez spicca un po' di più?
"Non voglio parlare di singoli, i giocatori sanno meglio di me e di voi chi ha fatto male, sanno riconoscere questo e quindi non voglio andare sul singolo e dire il nome. Gliel'ho detto in faccia e sanno".

Nell'intervallo era più arrabbiato ieri sera o nella partita contro il Crotone?
"Nell'intervallo della partita con il Crotone ero arrabbiato perché non stavamo giocando per come avevamo preparato la gara e avevamo troppa ansia di segnare e non avevamo pazienza, ma comunque l'atteggiamento era stato migliore rispetto all'approccio con il Pisa. In quell'occasione avevamo provato a fare, mentre ieri sera non c'era nessuno dei nostri princìpi, non c'era pressing, non c'era intensità, non c'erano movimenti senza palla, non c'era il recupero immediato, nessuno si prendeva la responsabilità di fare una giocata. La squadra è stata sicuramente molto peggio con il Pisa".

Dirà ai giocatori di vedere questa sera in televisione la gara della Sampdoria che affronterete domenica in campionato?
"Non chiederò ai giocatori di guardarla, questo è il loro lavoro e se vogliono fare bene penso che sia naturale vedere la partita per lavoro e per passione. A maggior ragione se si deve incontrare quella squadra dopo tre-quattro giorni. Non so chi giocherà questa sera e chi domenica nella Samp, ma non cambia niente. Ognuno deve avere la coscienza pulita e guardarsi dentro e dare il massimo se vuole fare bene il proprio lavoro, non è solo andare alla fine del mese a prendere lo stipendio, bisogna meritarselo e metterci del proprio. Chi guarderà la partita della Sampdoria bene e chi non lo farà non m'interessa, intanto ci penserò io a far vedere quello che dovranno fare domenica".

Forse i compagni hanno dato poca fiducia a Lukic quando era marcato e, infatti, gli hanno dato pochi palloni?
"Per Lukic non era facile giocare perché quando aveva la palla gli altri compagni erano tutti fermi ed essendoci poco movimento non si riusciva a giocare. Quando tutti vogliono la palla sul piede e nessuno si muove è dura giocare e quindi è stata dura per Lukic. L'unico sul quale non mi devo arrabbiare è lui, è un ragazzino e ha giocato poco, ma ci sono altri che devono dare l'esempio e dare molto di più di quello che hanno dato, lui ha fatto quello che ha potuto".

Lei spesso ha parlato di ventidue titolari per motivare tutti.
"Ho detto così perché ero convinto pur sapendo che trovare alternative a Ljajic e Belotti e difficile, ma tutti gli altri erano allo stesso livello. So che non è facile per uno che gioca poco o mai arrivare alla partita e fare bene, ma è un'altra cosa. Non sto parlando di giocare bene o male, sto parlando dell'atteggiamento, della voglia, della grinta, della rabbia e di mettersi in mostra e con il Pisa soprattutto nel primo tempo tutto questo non c'era. Non bisogna giocare bene per forza, ma io devo vedere in campo la voglia, la rabbia, la convinzione di poter e voler fare bene, di mettersi in mostra e di dire "quella m.... di allenatore non mi ha fatto giocare e adesso gli faccio vedere io". Se, invece, fanno così e tengono questi atteggiamenti mi danno ragione ed è questo che mi fa arrabbiare".

Oltre che arrabbiato dà l'impressione di essere deluso?
"Sì, sì".

Nei prossimi mesi dirà ancora che ha ventidue titolari?
"Tutti possono sbagliare. Una volta si può sbagliare, ma due sono già troppe. Io continuerò a parlare così, ma non c'è possibilità per altri sbagli. Tutti dobbiamo avere la possibilità di sbagliare, può succedere e lo capisco poiché sono stato giocatore anch'io, però, diciamo che si sono giocati i jolly".

Si è fatto un'idea più precisa sui giocatori anche in vista del mercato che riaprirà fra poco più di un mese?
"Non avevo bisogno della partita con il Pisa per farmi un'idea, so esattamente e ho le idee chiare su tutto, nel bene e nel male. Come ho detto, non mi aspettavo nel primo tempo un atteggiamento del genere, ma questo non centra niente e non cambio idea per una partita. Io rimango delle mie idee, magari qualcuna sarà più rinforzata e altre meno, ma più o meno le idee sono sempre quelle e sono chiare".

Obi come sta?
"Non lo so, ha sentito una fitta all'adduttore e quasi sicuramente si è fatto un piccolo stiramento, ma devono passare quarantotto ore per fare i primi esami. Non so il grado dell'infortunio, ma per domenica non sarà disponibile".

Per centrare gli obiettivi della stagione si aspetta uno sforzo da parte della società nel mercato di gennaio?
"Di mercato parlo con la società, abbiamo le idee chiare se dobbiamo e dove si dovrebbe rinforzare se ce ne sarà bisogno. Se ci sarà bisogno sicuramente faremo di tutto per rinforzarci, come abbiamo fatto o come almeno abbiamo cercato di fare. A giugno, come avevo detto, non siamo riusciti a prendere alcuni giocatori che volevamo, ma non per colpa nostra bensì perché non ce li hanno dati. Adesso avremo altre quattro partite e alla fine faremo le valutazioni, come ho detto, abbiamo le idee chiare e la società sa che cosa bisogna fare e poi lo saprete anche voi quando sarà il momento giusto".