Tutti i campioni per Pirlo
Andrea Pirlo ha avuto il grande merito di radunare i migliori giocatori della sua epoca, o quasi. Qualcuno non è entrato, come Ronaldinho e Roberto Baggio, Inzaghi si è preso il pallone (avesse avuto ancora tre minuti avrebbe fatto un altro gol), Vieri si è tolto la maglia polemicamente e prendendo a calci il suo amico Cassano, Totti e Lampard hanno giocato a rimpiattino a 60 metri di distanza, Seedorf si è tolto la soddisfazione di fare gol di testa, Cafu e Serginho hanno dimostrato che la classe non tramonta mai, Pato che probabilmente ha gettato via il suo talento.
Lampard ha provato a segnare più volte dalla distanza, Tevez e Diamanti si sono contesi una punizione, Nesta ha portato via il pallone in scivolata come nei migliori spot dei suoi tempi, Leonardo ha regalato un assist meraviglioso, Rui Costa sembrava andasse piano perché altrimenti sarebbe stato tutto troppo semplice. Di Natale preferisce passare il pallone, Vidal e Verratti non si scaldano nemmeno, Buffon sì per gli ultimi minuti. Shevchenko fa partire tutti da 1-0, Quagliarella fa capire perché ha segnato tanti gol in campionato, Toni non si dimentica come si fa, Zanetti va via a tutti come ai bei tempi.
Era una partita al rallenty, forse un po' troppo lunga. Ma il tributo, quello sì, è al momento della sostituzione con l'altro 21 con scritto Pirlo, il figlio d'arte. Forse, perché è un po' troppo presto e il colpo di testa dell'eventuale 8-7 finisce alto. Ma, alla fine, del risultato non importava davvero a nessuno. Tranne, ovviamente, a Filippo Inzaghi.