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Ventura: "Io un pungiball dopo la Spagna. Dovevo andarmene"

Ventura: "Io un pungiball dopo la Spagna. Dovevo andarmene"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 19 giugno 2018, 09:332018
di Pietro Lazzerini

Giampiero Ventura, ex ct dell'Italia, torna a parlare alla Gazzetta dello Sport proprio mentre un intero paese guarda il Mondiale senza poter sostenere la propria Nazionale: "Non ho trovato un senso a questa esclusione. Ho sempre pensato che l'essere conti più dell'apparire e il mio progetto stava andando bene. Tutto ha funzionato fino alla Spagna, dopo quella gara è partita una demolizione senza precedenti, un delitto premeditato. Fino alla Spagna ho fatto l'allenatore della Nazionale, dopo ho fatto il pungiball. Non sono mai stato ct, perché è una figura istituzionale rispettata e sostenuta come io non sono mai stato. Non me ne sono andato perché sentivo che nonostante tutto ce l'avremmo fatta. Dovevo dimettermi per tanti motivi. La doppia sfida con la Svezia? Sembrava non si aspettasse altro che una caduta.

C'era un clima da resa dei conti. Bastava arrivare uniti, qualificarci e poi salutarci, cosa che avevo già preannunciato di fare. Insigne? Con me ha sempre giocato, ho fatto una valutazione in base all'avversario ma stia sicuro che se avesse giocato, il problema sarebbe stato El Shaarawy o un altro. Balotelli? Sarebbe stato convocato per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra. Lavoravamo per farlo rientrare. Mi auguro che si torni a rispettare l'uomo Ventura oltre che il tecnico. Sulla correttezza e serietà nessuno puà contestarmi e da lì riparto".