Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Via alla Champions, Mourinho e un nuovo rumore dei nemici

Via alla Champions, Mourinho e un nuovo rumore dei nemici
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 19 settembre 2018, 14:002018
di Marco Conterio

"Quando è arrabbiato, è realmente arrabbiato. Quando è felice, è felice davvero". Romelu Lukaku allarga le sue possenti spalle. Dietro c'è il bersaglio delle critiche d'Inghilterra, Josè Mourinho. "Non capisco perché le persone non apprezzino la sua sincerità". Forse perché in questa stagione lo Special One che fu soffre più che mai di sindrome d'accerchiamento. Perché in passato era lui a fare il Lukaku, ovvero lo schermo che rifletteva ogni critica ma altrettanto assorbiva colori e cupe sfumature degli attacchi ai giocatori. Mou in copertina, i calciatori a giocare. Dice il lusitano che "nelle trasmissioni ci sono bugiardi complusivi", bersagliando i pundit delle televisioni britanniche, su tutti James Carragher. Che da ex Liverpool ha tutto fuorché parole al miele, piuttosto fiele, per l'acerrima e storica rivale.

Solo che in questa stagione ha ben più di una grana e non sarà facile fare i conti con tutte queste, con Chelsea, Liverpool e Manchester City che volano in Premier League e con un sorteggio Champions che in questa stagione almeno una big, leggi Juventus, gliel'ha fatta trovare nell'urna di Montecarlo ai gironi. Esordirà contro lo Young Boys ed è chiaro che i bianconeri sperino nel miracolo svizzero. Mourinho intanto, nel corso di queste settimane, ha bersagliato la società per i mancati rinforzi d'estate. Ha in corso un testa a testa con Mino Raiola e Paul Pogba sul futuro del Polpo. Si è scontrato con Anthony Martial che aveva pure messo alla porta. Ha la spada di Damocle di Zinedine Zidane che pende sul suo futuro. E forse la sincerità, genuina, raccontata da Lukaku, non basta. Più che schermo, adesso Mourinho soffre di sindrome d'accerchiamento. Proprio ora che il rumore dei nemici è ben distante in classifica.