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West Ham nel baratro, la contestazione e il ritorno della ICF

West Ham nel baratro, la contestazione e il ritorno della ICFTUTTO mercato WEB
© foto di Giulia Prosperi
martedì 13 marzo 2018, 15:232018
di Marco Conterio

Toxic atmosphere. L'Indipendent fotografa perfettamente, in due parole. l'aria che tira attorno al West Ham United Football Club. La contestazione in occasione del ko per 3-0 contro il Burnley ha radici lontane, compresa l'invasione di campo del tifoso letteralmente placcato a terra dal capitano Mark Noble o del sessantunenne imprenditore che ha piazzato una bandierina del calcio d'angolo a centrocampo.

La Real WHF Nel mirino dei media, c'è la Real West Ham Fans, conosciuti fino a poco prima come Real West Ham Fans Action Group, fondati da un'ala dei controversi e violenti hooligan della celebre Inter-City Firm. Sui siti e sui social, la Real WHF dichiara di volere un "rapporto come gli ultras della Lazio con la proprietà", scrive The Indipendent. Non è finita, però. Perché alcuni membri hanno avuto atteggiamenti violenti nei confronti del West Ham United Indepentend Supporter's Association, la WHUISA, che intendeva fare una marcia di protesta pacifica, annullata per questioni di sicurezza. Mark Walker, democraticamente eletto alla guida del WHUISA, è stato definito sulle pagine Facebook degli hooligans della WHF come "traditore di Londra, supportato dal sindaco Sadiq Khan e simpatizzante dei terroristi". Andrew Swallow, fondatore del Real WHF, ha stigmatizzato il tutto con una "questione ingigantita; questa frangia dei tifosi è considerata politicamente di estrema destra.

Gli incontri con la società I tabloid britannici hanno raccontato di incontri che c'è stato tra il vice-chairman del West Ham, Karren Brady, e alcuni gruppi dei tifosi il 19 febbraio. Tre giorni prima, però, i sostenitori del West Ham avrebbero ricevuto sollecitazioni forti da parte dei rappresentanti del Real WHF. "Stand with me or you're against me, your choice", il sunto del post su Facebook arrivato da rappresentanti della Real WHF agli altri gruppi dei tifosi per non farli presenziare alla marcia. Il board del club londinese è stato pesantemente criticato per gli incontri con i membdri della ICF (la cui nuova ala è quella del Real WHF di Swallow).

La contestazione "$old a dream, given a nightmare". Ci avete venduto un sogno, ci avete dato un incubo. E' uno degli striscioni di contestazione apparsi in occasione della gara del London Stadium dove il West Ham ha poi perso 3-0 contro il Burnley. Non solo fischi, ma c'è stata un'invasione di campo da parte dei tifosi Irons per ogni gol subito. Sullivan e Gold, coppia dei proprietari del club, hanno dovuto lasciare gli spalti mentre alcuni bambini sono stati ospitati in panchina per motivi di sicurezza. Sugli spalti anche striscioni con paragoni da brividi come quelli tra i danni fatti dalla proprietà, definiti "maggiori di quelli fatti da Hitler a Londra".

I perché della contestazione E' una stagione da incubo, sul campo, per il West Ham. Sedicesimo posto a +3 dalla coppia al penultimo, Crystal Palace e Stoke City, e peggior difesa della Premier League con ben 57 reti subite in 30 gare sinora disputate per la Premier League 2017/2018. Non solo questo, però, non solo la gestione di David Moyes sul banco degli imputati. Gli investimenti sulla società da parte di Sullivan e Gold. Il progetto "che non esiste", secondo i tifosi. La mancata riconoscenza e celebrazione della storia del club (ma la contestazione contro il Burnley è andata in scena proprio nel giorno in cui si celebrava Moore).

Il futuro E' difficile capire che futuro avrà il West Ham, se Gold e Sullivan decideranno di mollare e cedere il passo. La direzione preoccupante che ha preso nuovamente la tifoseria più estrema degli Irons non lascia presagire niente di buono. La Real WHF contesta anche il fatto che nel nuovo stemma del club sia stata tolta la menzione al club dell'East London, lasciando solo la parola Londra al suo interno. "La ICF è nata nel 1976 come EELF, Essex & East London Firm, nella South Bank cage".