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Semifinali di andata play-off, regna l'equilibrio: pari soporifero a Carpi; al "Vigorito" un'ingenuità di Gnahorè condanna un bel PerugiaTUTTO mercato WEB
domenica 28 maggio 2017, 11:20EDITORIALE
di Marco Lombardi
per Tuttob.com

Semifinali di andata play-off, regna l'equilibrio: pari soporifero a Carpi; al "Vigorito" un'ingenuità di Gnahorè condanna un bel Perugia

Equilibrio: questo il denominatore comune delle semifinali di andata dei play-off di serie B. Scialbo e deludente il pari a reti inviolate maturato al “Cabassi” fra Carpi e Frosinone, che hanno dato vita ad una gara ingessata e avara di emozioni. Una gara tra due squadre paralizzate dalla paura di perdere. Esageratamente attendista e remissivo l’approccio dell’incerottata compagine di Castori, macchinosa in fase d’impostazione e dedita prevalentemente ad un calcio speculativo e di rimessa. Ma anche prevedibile e monotematica, poggiando sistematicamente sull’asse Letizia-Di Gaudio. Senza sperimentare soluzioni alternative. E con un Lasagna troppo isolato in avanti, gravato da un lavoro sfiancante ed ingabbiato dall’attenta retroguardia ciociara. Leggermente meglio il Frosinone, che ha tenuto bene il campo mostrando il piglio della squadra di rango. Pochi, come detto poc’anzi,  i sussulti di una partita vissuta su sporadiche iniziative dei singoli che non hanno quasi mai impensierito i portieri avversari. Dopo una prima frazione di gioco soporifera, in cui la noia è stata spezzata solo da un’incornata di Daniel Ciofani sibilata sopra la traversa, nella ripresa i padroni di casa hanno alzato il baricentro, senza tuttavia riuscire a fare breccia nella solida e guardinga difesa frusinate. Nemmeno l’assurda e ingiustificata espulsione di Sabbione, che ha fatto imbufalire Castori, ha mutato il clichè della gara: i ciociari, infatti, non hanno affondato il colpo, tirando i remi in barca ed accontentandosi di un pareggio che consentirà loro di poter giocare il ritorno potendo contare su due risultati a favore. 

Decisamente più emozionante e godibile la partita del “Vigorito”. Benevento e Perugia si sono affrontate a viso aperto, senza timori reverenziali. Ritmi sostenuti, frequenti ribaltamenti di fronte ed un equilibrio che anche qui l’ha fatta da padrone. Veemente l’avvio dei padroni di casa, vicini al gol con bomber Ceravolo prima e Viola, direttamente da calcio d’angolo, poi: Brignoli deve superarsi in entrambi i casi. Dal canto suo il Perugia, organizzato e volitivo, ha sviluppato un gioco corale e votato all’offesa, ribattendo colpo su colpo ed adottando un pressing alto sul portatore di palla che ha creato non pochi grattacapi alla Strega. Nella ripresa il Benevento ha accusato un calo fisiologico, alla luce dell’impegno di tre giorni prima contro lo Spezia, ed il Perugia ne ha approfittato per guadagnare metri, tenendo in mano saldamente le redini del gioco. Ma proprio quando la gara sembrava incanalata sul risultato ad occhiali, Gnahorè combina il "frittatone". Colossale l’ingenuità del “flemmatico” centrocampista transalpino, che si addormenta sulla propria trequarti e non si accorge di Chibsah, lesto a sradicargli il pallone, piombare in area e infilare l’incolpevole Brignoli. La rete del vantaggio fa deflagrare il “Vigorito”, ma non piega il Perugia. Tutt’altro. La squadra di Bucchi non sbarella e reagisce immediatamente, collezionando un paio di ghiotte occasioni e mancando di un soffio il pareggio con una fucilata da distanza siderale di Del Prete. Sostenuti da una maggior freschezza atletica, gli umbri producono un generoso forcing finale ma la retroguardia giallorossa, governata da un gigantesco Lucioni e coadiuvata dal filtro a centrocampo di uno stoico Chibsah, regge l’urto e consente ai sanniti di condurre in porto la vittoria, ribaltando l’inerzia della sfida. Ora è il Benevento a poter usufruire di due risultati su tre. Ma il discorso qualificazione resta quanto mai incerto ed apertissimo.