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Frosinone, Ciano: "Dobbiamo pensare solo a vincere"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 15 ottobre 2019, 20:00Frosinone
di Christian Pravatà
per Tuttob.com
fonte Tuttofrosinone.com

Frosinone, Ciano: "Dobbiamo pensare solo a vincere"

Camillo Ciano ha rilasciato oggi una intervista al Corriere dello Sport. Ecco uno stralcio delle sue parole sull'avvio di campionato del Frosinone:

Cosa ha influenzato di più l'avvio di stagione: il nuovo calcio di Nesta, gli infortunio la cattiva sorte? 

«Tutte queste cose assieme. Il Frosinone ha giocato tanti anni con il 3-5-2 e per passare a un modulo diverso e ad altre idee penso sia normale mi periodo di adattamento. Ma dobbiamo affrettarci a capire e metabolizzare le novità perché il torneo va avanti e i ritardi pesano».

Contro la Salernitana la squadra ha beneficiato del ritorno al 3-5-2. Soluzione definitiva?

«I moduli sono una formula, dipende da come li interpreti, il cambiamento è faticoso, a volte necessario. lo credo che si possa giocare con sistemi diversi e anche il nostro tecnico, che è stato un grande campione, ne è cosciente e sta lavorando affinché il Frosinone non sia figlio di una sola visione tattica».

I 9 punti dal vertice sono colmabili secondo Ciano? «Noi dobbiamo pensare solo a vincere. La B è strana, con due vittorie cambi vita. Ma due sconfitte possono affossarti».

Le favorite per la A a suo parere? «Il Benevento e l'Empoli sono diventate già forti. I sanniti più di tutti. Ma bisogna esserlo sino alla fine. Come ha insegnato anche l'ultimo campionato proprio ai campani, il calcio cadetto è imprevedibile. Non si sa mai come va a finire».

Chi gioca meglio e chi sta confermando le attese? «Bucchi a tratti è travolgente, Inzaghi solido e organizzato. Sono lassù non per caso. Poi c'è il Perugia di Oddo, ha giocatori importanti ed è strutturato bene. Ci sono tante antagoniste per i play off. I risultati aiutano a vincere e a provare giocate insolite, spesso decisive. Ma i conti si fanno alla fine».

Il giocatore che l'ha impressionata di più? «Non ce n'è uno solo. La B si sta confermando una fucina, un laboratorio. Ma ai nostri giovani bisogna dare più tempo per crescere. Poi esistono le generazioni che a volte sono forti e altre un po' meno».