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Gol fantasma e rigori inesistenti: la fiera degli orrori arbitrali è servitaTUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
mercoledì 22 gennaio 2020, 09:30Editoriale
di Marco Lombardi
per Tuttob.com

Gol fantasma e rigori inesistenti: la fiera degli orrori arbitrali è servita

Non se ne esce più. Errori e orrori arbitrali continuano a funestare la Serie B. Quanto accaduto a Cosenza, nel derby calabrese, è gravissimo e impone anche agli irriducibili detrattori del Var, quelli che hanno gli occhi foderati di prosciutto, di ravvedersi. Dopo lo scempio andato in onda meno di un mese fa al ‘San Vito – Marulla’, con l’Empoli defraudato di un gol solare – pallone dentro la porta di un metro abbondante –, pensavamo di averle viste tutte. Invece abbiamo dovuto ricrederci dinanzi al gol regolarissimo non concesso, questa volta, al Cosenza e che ha impedito ai lupi di acciuffare il Crotone. Stesso stadio e stessa porta. Beffardo scherzo del destino? Nemesi? Fate voi. E via alle polemiche. Furenti. Lo zenit ieri, con la durissima filippica del presidente Guarascio contro il sistema. Parole di fuoco. Forse eccessive nei toni, questo sì, ma sotto certi aspetti condivisibili nel merito. Perché disastri siffatti in Serie B sono inaccettabili.     

Recrimina anche il Pordenone secondo della classe, penalizzato allo ‘Stirpe’ da un rigore inesistente che ha consentito al Frosinone, ormai alle corde, di strappare il pareggio. Granchio madornale dell’arbitro e inevitabile vespaio di polemiche, con il presidente Lovisa letteralmente inferocito per i 2 punti persi. Senza scomodare Frate Indovino (ora pro nobis), l’impressione infatti è stata che, senza quel 'regalo', i canarini ben difficilmente avrebbero rimesso in piedi la partita. Ad ogni modo resta il dato, inconfutabile, che i friulani hanno timbrato, in entrambi i casi, a coronamento di azioni corali; i ciociari solo su palle inattive. Che significa? Che da una parte si è vista una squadra. Omogenea. Che marcia compatta e possiede un’identità di gioco. Dall’altra una mesticanza collosa di solisti. Ottimi solisti. Ma sempre solisti. Che vivono di accelerazioni scintillanti e pause prolungate, specchio fedele della sinusoidale andatura in campionato della squadra di Nesta.