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tmw / serie b / Le interviste di TB
ESCLUSIVA TB - Colomba: "Bentornato Modena. Parma senz'anima. Playoff: occhio alle sorprese; playout incertissimi. Io vecchio? Guardate Zeman..."TUTTO mercato WEB
Colomba
mercoledì 11 maggio 2022, 08:00Le interviste di TB
di Marco Lombardi
per Tuttob.com

ESCLUSIVA TB - Colomba: "Bentornato Modena. Parma senz'anima. Playoff: occhio alle sorprese; playout incertissimi. Io vecchio? Guardate Zeman..."

Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Franco Colomba, già tecnico tra le altre di Reggina, Napoli, Bologna e Parma.   

Come ha accolto il ritorno del Modena in Serie B?

“Mi ha fatto molto piacere, perchè è una piazza cui sono legato da trascorsi nelle vesti sia di giocatore che di allenatore delle giovanili. Quest’anno il campionato ha vissuto sul duello con la Reggiana, ma il Modena l’ha spuntata con merito. C’erano tutti i presupposti per fare bene: una squadra attrezzata, un tecnico esperto, capace e che sa come si vince, e una società forte alle spalle”.

Chi vive un momento delicatissimo è invece la Reggina, scossa dalle note vicende che hanno coinvolto il presidente Gallo

“La squadra ha attraversato diverse fasi nel corso di questa stagione… Con Aglietti in panchina era partita fortissimo, tanto da issarsi addirittura al secondo posto, poi però ha accusato una flessione importante; e il copione si è ripetuto nel girone di ritorno. Certo, i ‘problemi’ del presidente non hanno contribuito a migliorare le cose…”.

Il Parma è la grande delusa del campionato. In B i grandi nomi non bastano…

“Sì, purtroppo. Ho visto giocare i crociati diverse volte quest’anno: è mancata l’anima. Ben vengano i giocatori superiori alla media, ma quando difettano l’ossatura, il gruppo, l’umiltà… in B non vinci; occorre lavorare di sciabola, non solo di fioretto. Il Parma non si è dimostrato squadra a differenza di quelle in alto”.

Lecce e Cremonese in A con merito…

“Sì, il Lecce è una squadra di grande spessore e con un bravo tecnico; poi la società è solida. La Cremonese, invece, è riemersa faticosamente dalla C, ma può contare su una proprietà da Serie A. Ariedo Braida è un vincente e Giacchetta, mio ex giocatore, un diesse giovane, intelligente e capace; bravissimo anche Fabio Pecchia. Meritano solo complimenti”.

Quali gli allenatori di B più interessanti?

“Come dicevo poc’anzi, Pecchia sicuramente. E poi Sottil, un tecnico forte caratterialmente e saggio tatticamente; peraltro anch’egli mio ex giocatore”.

E invece i giocatori?

“Mi ha impressionato Fagioli per spigliatezza e personalità; parliamo di un giocatore con potenzialità importantissime”.

Domani iniziano i playout di Serie B. Chi vede favorito tra Cosenza e Vicenza?

 “Il Vicenza ha una storia importante e ultimamente è parso in netta ripresa; ma anche il Cosenza sta bene. Bisognerà vedere chi delle due sarà più in forma; fermo restando che l'equilibrio è grande. Sono molto incerti questi playout, arduo azzardare un pronostico”.

Dai playout ai playoff. Ascoli e Perugia non hanno le pressioni delle altre squadre: può essere un vantaggio giocare senza l’assillo di dover vincere a tutti i costi?

“Indubbiamente è un vantaggio, ma il colpo ci sta. Contano molto i valori del momento, di conseguenza anche una squadra con meno punti in classifica può fornire prestazioni importanti. Più in generale, sono tante le variabili di cui tenere conto: il caldo, la condizione del gruppo, gli infortuni… Detto questo, ho apprezzato molto l’Ascoli, squadra quadrata, ben allenata e candidata alla promozione così come, peraltro, il Perugia e lo stesso Benevento, qualora dovesse eliminare proprio i bianconeri”.

Recentemente intervistato, ha dichiarato che “il calcio moderno privilegia i procuratori. Io non ne ho e non ne voglio: sto pagando questa scelta”

“Oggigiorno gli agenti, dai più grandi ai meno famosi, hanno in mano un po’ tutto: è un dato di fatto inoppugnabile. In questo periodo io non ho riscosso la fiducia di nessuno, ma sono sempre pronto a tornare in pista: non faccio altro che guardare calcio e documentarmi. È fuori luogo ritenere che un allenatore a una certa età sia fuori dal giro, basti pensare a Zeman… Il mestiere non si disimpara; anzi, con gli anni un tecnico migliora perché ha più frecce al proprio arco. Io ho vinto campionati e salvato squadre avvalendomi dell’ausilio di due collaboratori, oggi quasi tutti ne hanno una decina…”.