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TMW RADIO - Pisa, Moscardelli: "Sarebbe dovuta essere la mia ultima stagione, ma ora valuterò"TUTTO mercato WEB
© foto di Uff. Stampa Arezzo
venerdì 10 aprile 2020, 08:31Serie B
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Pisa, Moscardelli: "Sarebbe dovuta essere la mia ultima stagione, ma ora valuterò"

Davide Moscardelli, attaccante e capitano del Pisa, club che celebra oggi 111 anni di storia, ha così parlato in collegamento ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto: "Sono finiti i primi quarant'anni anche per me... (sorride, ndr) Questo è un periodo triste, quindi cerchiamo in ogni modo qualcosa per sorridere un po' e non pensarci. Oggi è un giorno di quelli, certo avremmo preferito tutti insieme festeggiarla a Pisa, ma siamo vicini anche se stiamo lontana. Sarà così, aspettando il momento per riunirci e tornare a festeggiare insieme".

Qual è il suo segreto di forza e longevità?
"Facendo tutti gli scongiuri, anche non aver mai avuto infortuni troppo gravi ha aiutato. Questo è il primo punto, poi anche cervello e motivazioni, perché il fisico risponde a quelle. Sicuramente non sono come 10 anni fa, ma dove non arrivo col fisico ci arrivo con l'esperienza".

Magari anche la gavetta?
"Per dieci anni ho fatto Eccellenza e Promozione... Sono arrivato in A a 30 anni, sarà che sembrano meno perché li conto dai 25 in poi".

Fino a 23 anni segnava in C2, oggi significa forse avere la carriera segnata?
"Sì, è vero, l'età degli inizi è cambiata. Io ricordo però che a inizio Duemila c'erano Aquilani e Mantovani con me, avevano 19 anni e già vinto un'Europeo con la nazionale. Poi sono diventati dei grandi giocatori. Ho fatto tanta Serie B, ma poi la chiamata è arrivata: se ci si spera e ci si crede, senza mollare mai, si può fare. Per me è stato così".

Lo ricordo nella Sangiovannese.
"All'inizio non giocavo, poi mi sono fatto vedere seguendo i consigli di Ciccio Baiano e del mister, erano i primi ritiri con la tattica, mi affascinava tutto".

Come vive questo virus?
"Per tutti è una novità, all'inizio c'è stato un allarme generale, ora ci vuole tanta pazienza. So che è difficile stare a casa, spesso senza vedere i familiari. Io ad esempio sono a Roma e non vedo nessuno dei miei parenti, è difficile per tutti".

La sua giornata come si svolge?
"In questo momento non siamo felici, però nel momento giusto un pensiero positivo va dato. La mia giornata è diversa, io stando a Pisa ho moglie e figli a Roma e non li vedevo spesso. Ora me li godo, siamo sempre dentro casa ma si trovano cose da fare. Faccio anche qualche esercizio in giardino, per tenermi in forma perché la speranza è sempre che si possa ricominciare".

Sarebbe tranquillo ad allenarsi di nuovo a breve?
"No, ci sarebbero troppe cose da controllare. Non credo che accadrà a breve, quando ricominceremo ci saranno accortezze e restrizioni, ma la cosa deve essere valutata bene".

Vi siete confrontati con gli altri capitani di B?
"C'è confusione, puoi fare solo delle ipotesi senza però avere nulla di certo. C'è chi dice che forse si ricomincia più in là, ci sono anche varie idee di pensiero... Il delegato della nostra squadra ci tiene in contatto su quello che si dice, ma sono ipotesi. Noi speriamo che si possa continuare, pur con le dovute sicurezze. Però la cosa va oltre la Lega di Serie B... La situazione è difficile, come per tutti i lavoratori di questo paese. Anche se ripartissimo poi succederebbe a porte chiuse, quindi sarebbero altre perdite economiche, perché non ci sarebbe la sicurezza per i tifosi stessi".

Difficile rispettare il distanziamento in campo.
"Ricordo che l'ultima partita prima di fermarci è stata il derby, il momento più atteso dell'anno e giocarlo a porte chiuse è stato surreale. Non ci siamo salutati all'inizio, ma poi sugli angoli ovviamente ci si strattonava. Poi fai gol, e come fai a non abbracciarti nell'esultanza? Non era una partita qualunque, era il derby con il Livorno".


Gol più bello col Pisa? E in carriera?
"Il primo di quest'anno a Trapani l'ho fatto in rovesciata. Sono tornato a far gol in B dopo tanti anni, anche se sono stati diversi in A. Il più bello in carriera in Eccellenza, un sinistro all'incrocio dei pali da lontano ma non è documentato da nessuna parte, quindi vi dovete fidare! Qualcuno bello l'ho fatto, quindi penso di guadagnarmi la fiducia (ride, ndr)".

Un gol impossibile è frutto dell'istinto?
"Non c'è logica, è istinto. Farlo senza pensarci troppo. Anche quando li rivedo mi chiedo come mi sia venuto in mente, lo fai ma il pensiero deve arrivare. E non solo i gol, anche alcune giocate in cui rischi la brutta figura ma che sono quelle che la gente vuole vedere, e per cui paga il biglietto".

La barba cresce ancora.
"Ora è facile, dal barbiere non ci vado! Però qualche spuntata gliela do sempre, per tenerla ordinata. L'altra volta ho fatto da solo ma mi son tenuto sull'esterno, per non rischiare la lunghezza".

Qualcuno l'ha mai tirata per la barba?
"Una volta, uno ha reagito da terra ma facciamo che lo perdoniamo".

L'ultimo Moscardelli senza barba?
"L'ho tagliata appena arrivato a Bologna perché avevo fatto un fioretto, poi da lì è arrivata a oggi".

Ci pensa alla ripresa?
"Questo in teoria dovrebbe essere stato il mio ultimo anno, ma finire così non è che mi piaccia molto. Per ora aspetto, qualche valutazione la sto facendo. Cercherò di farmi trovare pronto, anche perché se ci saranno partite ogni tre giorni avrò anche io qualche occasione in più. Ultimamente ho giocato di meno, anche se, se finirà la stagione ancora non lo si sa".

Si rischia di rovinare anche la prossima stagione?
"Sì, perché prima di giugno non credo si possa fare. A luglio in teoria si cominciava a preparare la stagione successiva... Ci sono tanti fattori in bilico, ma anche a interromperla che si fa? Penso al Benevento, staccatissimo sulla terza. E poi le altre... Anche la B fa di tutto per ripartire ma non dipende solo da loro".

Quale la partita più memorabile?
"Ce ne potrebbero essere tante... Gli esordi con gol sia in B che in A, quelle due le devo mettere per forza. Poi anche la finale l'anno scorso con la Triestina, una partita contro il Parma quando ero a Piacenza, la ricordo come partita fatta bene anche se non avevo fatto gol".

Quale immagine l'ha colpita di più del paese?
"Sicuramente l'esercito che porta via le bare da Bergamo, perché non c'entravano più. Quella è l'immagine più brutta, difficile cercare qualcosa di positivo. Sembra che Roma, dai video che mi arrivano, sia vuota: credo che la cosa sia stata recepita da tutti. Gli italiani sono pronti a rialzarsi nuovamente".