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Federico Guidi: "Giusto tornare a giocare. L'Europeo? Rinvio ok per l'Italia"
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
Si avvicina la ripresa dei campionati di Serie A e B: ormai si tratta solo di avere l'ufficialità riguardo le date in cui si tornerà a giocare a calcio in tutta la penisola. A parlare di questo e altro, soprattutto di nazionale a tutti i livelli, è Federico Guidi, in passato a lungo nel settore giovanile della Fiorentina, prima di entrare nel giro dell'Under 19 e 20 azzurra e che fino allo scorso ottobre ha guidato il Gubbio nel girone B del campionato di Serie C.
Federico, si avvicina il ritorno in campo dei campionati maggiori. Cosa ne pensi? Sei d'accordo?
“Sono assolutamente d'accordo. In questo momento il Paese ha bisogno di reagire e, se siamo in sicurezza, per me è giusto tornare in campo. Vogliamo tutti finire la stagione e vedere un po' di calcio giocato sarebbe un bel lampo di luce per le persone a casa. Vedo più complicata la situazione in Serie C, dove le strutture e i fondi sono inferiori. Secondo me la soluzione di giocare direttamente i play-off e i play-out è la più praticabile".
Con lo stesso format previsto ad inizio stagione oppure diverso?
“No, credo troppe squadre dovrebbero tornare in campo e non cambierebbe di molto rispetto a finire la stagione regolare. Qualsiasi decisione venga presa lascerà scontenti alcuni. Secondo me è giusto cristallizzare il campionato e permettere alle prime in classifica di essere promosse, ma dietro di loro non si può stabilire una classifica di merito. Direi che la soluzione dei play-off a sedici, comprendenti la vincente della Coppa Italia, è la migliore. Per i play-out però, credo sarebbe giusto venissero incluse anche le ultime, perché una retrocessione, per di più a tavolino, è un peso economico non indifferente. Tuttavia, se la classifica verrà cristallizzata, probabilmente sarà la conseguenza naturale: come detto in precedenza, qualcuno resterà sicuramente scontento dalle decisioni finali".
Prima di allenare il Gubbio sei stato sulla panchina dell'Under 19 e dell'Under 20 della Nazionale. Cosa succederà secondo te nel prossimo futuro del calcio internazionale a livello giovanile?
“Penso sia molto difficile fare delle previsioni dopo il caos di questi mesi perché non si sa quale sarà l'evoluzione del virus. Se gli spostamenti internazionali saranno agevoli, soprattutto contando che spesso si parla di ragazzi minorenni, allora si tornerà in campo, ma ci faremo un'idea migliore nei prossimi mesi".
E venendo alla Nazionale maggiore invece? In passato hai allenato Bernardeschi, Mancini, Castrovilli e altri ragazzi che potrebbero giocare il prossimo Europeo. Il rinvio di un anno come inciderà su un gruppo giovane come quello di Mancini?
“Spostare di un anno gli Europei secondo me per una Nazionale come la nostra è quasi meglio. Al di là del recupero di un giocatore come Zaniolo, i tanti giovani presenti in gruppo avranno la possibilità di aumentare il proprio bagaglio di esperienza. Tutte le nazionali saranno comunque allo stesso punto, ma si avrà un anno in più per amalgamare la squadra".
Federico, si avvicina il ritorno in campo dei campionati maggiori. Cosa ne pensi? Sei d'accordo?
“Sono assolutamente d'accordo. In questo momento il Paese ha bisogno di reagire e, se siamo in sicurezza, per me è giusto tornare in campo. Vogliamo tutti finire la stagione e vedere un po' di calcio giocato sarebbe un bel lampo di luce per le persone a casa. Vedo più complicata la situazione in Serie C, dove le strutture e i fondi sono inferiori. Secondo me la soluzione di giocare direttamente i play-off e i play-out è la più praticabile".
Con lo stesso format previsto ad inizio stagione oppure diverso?
“No, credo troppe squadre dovrebbero tornare in campo e non cambierebbe di molto rispetto a finire la stagione regolare. Qualsiasi decisione venga presa lascerà scontenti alcuni. Secondo me è giusto cristallizzare il campionato e permettere alle prime in classifica di essere promosse, ma dietro di loro non si può stabilire una classifica di merito. Direi che la soluzione dei play-off a sedici, comprendenti la vincente della Coppa Italia, è la migliore. Per i play-out però, credo sarebbe giusto venissero incluse anche le ultime, perché una retrocessione, per di più a tavolino, è un peso economico non indifferente. Tuttavia, se la classifica verrà cristallizzata, probabilmente sarà la conseguenza naturale: come detto in precedenza, qualcuno resterà sicuramente scontento dalle decisioni finali".
Prima di allenare il Gubbio sei stato sulla panchina dell'Under 19 e dell'Under 20 della Nazionale. Cosa succederà secondo te nel prossimo futuro del calcio internazionale a livello giovanile?
“Penso sia molto difficile fare delle previsioni dopo il caos di questi mesi perché non si sa quale sarà l'evoluzione del virus. Se gli spostamenti internazionali saranno agevoli, soprattutto contando che spesso si parla di ragazzi minorenni, allora si tornerà in campo, ma ci faremo un'idea migliore nei prossimi mesi".
E venendo alla Nazionale maggiore invece? In passato hai allenato Bernardeschi, Mancini, Castrovilli e altri ragazzi che potrebbero giocare il prossimo Europeo. Il rinvio di un anno come inciderà su un gruppo giovane come quello di Mancini?
“Spostare di un anno gli Europei secondo me per una Nazionale come la nostra è quasi meglio. Al di là del recupero di un giocatore come Zaniolo, i tanti giovani presenti in gruppo avranno la possibilità di aumentare il proprio bagaglio di esperienza. Tutte le nazionali saranno comunque allo stesso punto, ma si avrà un anno in più per amalgamare la squadra".
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