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Ds Cittadella: "Non amo le rivoluzioni, squadra costruita per continuità"

Ds Cittadella: "Non amo le rivoluzioni, squadra costruita per continuità"TUTTO mercato WEB
lunedì 14 novembre 2016, 22:112016
di Ivan Cardia

Sorpresa Cittadella o modello Cittadella? Sulle pagine di B Magazine ne ha parlato Stefano Marchetti, direttore sportivo dei veneti: "La nostra è una società che non punta su giocatori affermati o dal grande passato, il nostro budget non lo consentirebbe, noi andiamo alla ricerca di chi è "affamato", di chi vuole riscattarsi e ha le qualità per farlo. Noi vogliamo ragazzi, che per vari motivi, non sono ancora riusciti a esprimere tutto il loro potenziale.

A me piacciono i giocatori tecnici, rapidi con buone capacità organiche. Dal punto di vista caratteriale mi interessa molto l'atteggiamento con il quale affrontano la partita, come si pongono nei confronti dei compagni e degli avversari. Voglio gente che lotti su tutti i palloni, che sappia sacrificarsi e mettersi a disposizione dei compagni. Se un giocatore ha tutte queste caratteristiche, l'allenatore può incidere, aiutarlo a migliorare.

Il Cittadella della scorsa stagione è stato costruito per fare in modo che in caso di vittoria del campionato potesse avere una continuità. Non amo le rivoluzioni, mi piace avere un gruppo da implementare, perché è così che si può migliorare. Nel tempo a Cittadella abbiamo avuto sempre uno zoccolo duro, che aiutava i nuovi a inserirsi ed esprimersi al meglio. Lo scorso anno abbiamo costruito una squadra che potesse, con qualche innesto, giocare in B.

Colpi di cui andare fiero? Abbiamo portato a Cittadella un giovane Manolo Gabbiadini, qui è venuto pure Baselli, ma non solo: ho venduto Cherubin due volte in Serie A; Ardemagni e Piovaccari sono partiti di qui per fare un'ottima carriera e ancora, abbiamo venduto Robert Maah al Cluj, quindici giorni dopo era a San Siro a giocare l'Europa League contro l'Inter".