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esclusiva

De Rosa: "Bari, continua con Stellone. Serve tranquillità"

ESCLUSIVA TMW - De Rosa: "Bari, continua con Stellone. Serve tranquillità"TUTTO mercato WEB
venerdì 28 ottobre 2016, 19:492016
di Ivan Cardia

Dal 1997 al 2004 in forza al Bari, la cui maglia ha vestito per 212 volte. Più in Serie A che in Serie B: Gaetano De Rosa è un'autentica bandiera dei Galletti. Del cui stentato avvio l'ex difensore ha parlato oggi ai nostri microfoni: "L'auspicio era quello che si riuscisse a trovare subito l'equilibrio e la convinzione per potersi imporre, così non è stato".

Ricetta per risollevarsi?
"Ovviamente bisogna lavorare, come sta facendo il mister, anche se in questo momento le difficoltà sono numerose. Sono convinto che il tecnico abbia già dimostrato il proprio valore che riuscirà a trovare la strada".

Giusto continuare con Stellone?
"Lo dico per Stellone come per Tizio e Caio: quando si fanno delle scelte e c'è una programmazione non credo che dopo qualche mese si possa cambiare idea così facilmente. Credo ci voglia fermezza: bisogna crederci, serve coerenza, se bisogna sempre cambiare si rimane nella precarietà. E l'allenatore diventa il capro espiatorio delle difficoltà".

Come si spiega questo momento?
"Bari vive da anni un momento difficile, sembra quasi una situazione ferma in cui bisogna iniziare un percorso daccapo".

Ai suoi tempi il Bari faceva più Serie A che Serie B. Adesso siamo al sesto anno consecutivo di B.
"Manca la forza del Bari di quel periodo, che era legato a una serie di equilibri ben precisi. E poi c'era gente competente come Regalia, Fascetti, lo staff in generale. Si riusciva a fare fronte comune, quella società non era soggetta a vulnerabilità e a facili isterismi. C'era l'appoggio di tutto l'ambiente, un serbatoio di energie notevole. Dopo i primi quattro anni di Serie A abbiamo iniziato a giocare il campionato cadetto, dal 2001/2002, lì è iniziato qualche problema".

I famosi cinquantuno paganti di Bari-Cittadella.
"Si, adesso il pubblico si è riavvicinato, ma in quell'anno mi ricordo partite con 90 spettatori. Si erano incrinati i rapporti, è stato difficile risistemare la situazione, poi i personaggi di un certo livello erano stati allontanati".

Si può guardare con ottimismo al futuro?
"Penso di sì, vedo appunto un maggior appoggio del pubblico. Per quanto mi riguarda, non potrei non tifare Bari. Per me quella biancorossa non è stata una maglia ma una pelle e ancora oggi ho tantissimi attestati di stima derivanti da quel periodo. Poi gli errori possono capitare a tutti, ma i ricordi sono indelebili".

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