Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Gozzi: "Entella più che un club. Paroni giocatore simbolo"

ESCLUSIVA TMW - Gozzi: "Entella più che un club. Paroni giocatore simbolo"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Sanguinetti
venerdì 15 settembre 2017, 16:352017
di Ivan Cardia
fonte Dall'inviato Andrea Piras

Dieci anni di presidenza per Antonio Gozzi, che ai microfoni di TMW ripercorre questa storia: "Di strada ne abbiamo fatta, da quella partita con la Sampierdarenese. Avevamo una squadra fortissima, con un bel mix fatto di tanti ragazzi di Chiavari, a cui sono molto legato, ma anche uno straordinario gruppo di ragazzi che venivano da fuori, tra cui anzitutto Castorina. Era uno squadrone che con l'Eccellenza non c'entrava niente e infatti vincemmo con merito quel campionato. Le emozioni di quella partita le ho ritrovate sempre, non è cambiato nulla. Io, anche dal punto di vista tecnico, vedo il livello di gioco di quella squadra uguale a quello dell'Entella degli ultimi anni. Ovviamente non è così, però la passione incide sul modo in cui vedi il calcio".

Sono cambiate tante cose da allora.
"Beh, se penso al Comunale di allora e a quello di oggi, è l'unica cosa rimasta più o meno simile. Anche se non c'erano tante cose, dai seggiolini alle gradinate, al manto erboso. A livello di impianto abbiamo fatto tantissimo, con un investimento ingentissimo dell'Entella e, in minima parte, anche del Comune di Chiavari. Abbiamo fatto tante altre cose a livello giovanile, che oggi è formato da 500 ragazzi, seguiti dentro e fuori dal campo".

Come vede la società tra dieci anni?
"Penso che l'Entella proseguirà sulla sua strada: un calcio di provincia, ma importante. Che guarda al modello catalano, aspira a essere più che un club: l'abbiamo dimostrato in questi anni e vogliamo continuare a farlo. Penso che siamo un'eccezione quasi unica nel mondo del calcio, con un gruppo dirigenziale sempre uguale e molto affiatato formato da Matteazzi, Superbi e Montali. Oggi ci sono anche ex calciatori come Cesar, Volpe, Rosso, Catellani, che lavorano insieme ogni giorno".

C'è un giocatore, in questi dieci anni, che le è rimasto nel cuore? Forse Andrea Paroni?
"È il nome giusto e credo che rappresenti bene lo spirito Entella. È un grande portiere e un uomo esemplare, con grande creatività. È voluto rimanere con noi, c'è un club intestato a lui. Non voglio fare altri nomi, ne ho tanti in testa, però farei un'ingiustizia nei confronti dei non citati. E Andrea li raccoglie tutti: è qui da 8 anni, dalla seconda stagione in D, ha accompagnato tutto il percorso. E tutti lo ricorderemo, oltre al ragazzo che è, per quel gol straordinario che ci portò ai primi playoff di Lega Pro. Ci sono due gol: il primo è questo, l'altro è il gol della partita del centenario, di Ricchiuti. Conoscete il legame con l'Argentina e con Buenos Aires, ho avuto modo di dire due cose: abbiamo sfatato la legge di Murphy e l'abbiamo fatto con il gol di testa di un argentino piccolo fisicamente".

Chiudiamo col presente: c'è voglia di ripartire contro la Ternana dopo una sconfitta immeritata?
"Dobbiamo ripartire dalla bella Entella vista nei secondi 45' a La Spezia. Serve pazienza, è una squadra nuova e ha bisogno di tempo".

Sull'elezione del presidente di B.
"Eleggere il presidente della Repubblica è più facile, con le regole che c'erano erano molto complicato. Ora sono state cambiate e penso che arriveremo velocemente all'elezione dopo il commissariamento, il calcio italiano ha bisogno di una governance attiva e non di commissariamenti".

© Riproduzione riservata