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esclusiva

La carica di Tremolada: "Voglio tornare in alto con il Pordenone"

ESCLUSIVA TMW - La carica di Tremolada: "Voglio tornare in alto con il Pordenone"
© foto di Ufficio Stampa Pordenone
martedì 21 aprile 2020, 21:04Serie B
di Claudia Marrone

“Sono arrivato a Pordenone per dimostrare che posso ritornare protagonista e lottare per riprendermi la A: qui ci sono grosse ambizioni, è il posto giusto per togliersi nuove soddisfazioni”: parola di Luca Tremolada.
Il trequartista del Pordenone, quest'oggi, si è raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, spiegando le motivazioni che lo hanno spinto, nonostante le tante richieste di mercato, ad accettare la piazza neroverde: “Qua c'è un alto livello di professionalità e organizzazione, ho trovato un gruppo collaudato che gioca a memoria e ha fatto della coesione il suo primo punto di forza, e un mister davvero molto disponibile anche a livello umano, non solo estremamente preparato sotto l'aspetto tecnico. Il tutto, con una società molto solida alle spalle, ambiziosa e seria, che sta crescendo sempre più, senza mai però fare il passo più lungo della gamba: tutto è molto ragionato, fatto con i giusti modi e tempi. L'organizzazione è da Serie A, basta vedere il centro sportivo (il De Marchi, ndr) che abbiamo”.

C'è quindi la possibilità di arrivare subito in A?
“Siamo lì in alto, ci proveremo dopo aver conquistato gli ultimi punti salvezza. Quando ho sposato questo progetto la squadra stava attraversando un momento non felice, ma ci siamo ripresi in tempi brevi, abbiamo tutte la possibilità per giocarci qualcosa di veramente importante”.

C'è però l'ostacolo della ripresa. Anche se sembra ormai certo che si tornerà in campo.
“Riprendere a giocare sarebbe a mio avviso giusto per tanti motivi. Verrebbero riconosciuti i tanti sforzi fatti dalle società, il torneo avrebbe come sola voce quella del campo, si darebbe una mano allo stato perché comunque non si deve dimenticare che il calcio è un'azienda a tutti i livelli e si darebbe un minimo di sollievo a tutti coloro che hanno sofferto: vedere la propria squadra è un motivo di svago, un paio d'ore di gioia”.

In campo quindi anche in estate?
“Certo, e non vedo assolutamente il problema per farlo. Non ci viene chiesta una vita di, per così dire, sacrifici, ma solo un mese e mezzo in più di sforzi e qualche giorno di vacanza in meno: niente di così particolare. E' stata un situazione per tutti inaspettata, ma se ne può far fronte, e ognuno deve fare la sua parte. Ci sono tanti lavoratori che stanno facendo il loro, lo faremo anche noi”.

© Riproduzione riservata
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