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Spezia, Capradossi: "La ripresa del calcio come cartina di tornasole per il Paese"

ESCLUSIVA TMW - Spezia, Capradossi: "La ripresa del calcio come cartina di tornasole per il Paese"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 26 maggio 2020, 10:04Serie B
di Luca Bargellini

“La quarantena è stata dura, ma al tempo stesso mi ha permesso di imparare cose nuove: da come gestire la giornata a migliorare il mio inglese, al ritagliarmi il mio spazio per la lettura e le serie tv. Un consiglio? Power. Molto bella!”. Si può sempre trovare un lato positivo in ogni situazione e queste parole di Elio Capradossi difensore centrale dello Spezia lo confermano. L’isolamento, però, è fortunatamente terminato e il campo per i calciatori professionisti è di nuovo d’attualità. “Il ritorno agli allenamenti sta andando bene - racconta in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com -. Durante il lockdown la società si era attivata mettendoci a disposizione tutto quello che ci serviva per mantenerci in condizione e, oggi, ci ha già permesso di effettuare le prime sedute individuali per riprendere contatto con il campo e rivedere qualche compagno. Sempre con la mascherina, ma soprattutto con barba e capelli lunghi (ride, ndr)”.

Ripresa sì, ripresa no. Si è dibattuto molto su questo tema. Quale pensi sia la decisione più giusta?
“Spero che si riprenda. La nostra società ci crede e noi con lei. In più è giusto considerare un aspetto”.

Prego.
“Se viene concesso al calcio di riprendere vuol dire che la situazione sta migliorando in tutto il Paese. Una cartina di tornasole della nostra salute che ci deve far ben sperare per i prossimi mesi”.

E lo Spezia, invece, come sta? La classifica dice zona playoff, ma il secondo posto che vale la A diretta dista appena cinque punti.
“Siamo in corsa come tutte le altre squadre nella nostra zona di classifica. Che i punti di distacco siano 5 o 3 in dieci giornate sono ampiamente recuperabili. Anche perché il finale di stagione in Serie B si dimostra sempre molto particolare. E’ come se fosse un mini torneo, dove tutto si rimette in gioco. A quel traguardo possiamo aspirarci”.

Cosa serve per riuscirci?
“Voglia, attenzione e una partenza forte. Anzi, fortissima. Con la consapevolezza che chi è oggi davanti a noi deve sbagliare qualcosa e noi essere in grado di approfittarne”.

In questo senso come si sta approcciando alla ripartenza mister Italiano?
“E’ carichissimo per tornare ad allenare. Il mister è uno sanguigno, che ha tanta voglia, passione per il suo lavoro e tante idee. Sono i suoi pregi, il calcio fa parte di lui. I difetti, però, non li dico… altrimenti poi non mi fa più giocare (ride, ndr)”.

Tattica ineccepibile. Pensando però al futuro al di là di questa stagione cosa vedi? Pensi alla Serie A?
“Sono cresciuto guardando quel campionato e lo sogno come tutti quelli che fanno il calciatore. Giocarci sarebbe il massimo e riuscire a farlo con lo Spezia renderebbe tutto ancor più speciale perché vorrebbe dire che avremmo scritto una pagina di storia di una società seria che si meriterebbe questo suo primo approdo nel calcio dei grandi”.

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