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Spezia, Scuffet: "Taglio stipendi? Ora ci sono cose più importanti da decidere"

ESCLUSIVA TMW - Spezia, Scuffet: "Taglio stipendi? Ora ci sono cose più importanti da decidere"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 marzo 2020, 12:34Serie B
di Claudia Marrone

Il nome di Simone Scuffet circola da molto tempo nel calcio, ma il portiere ha solo 23 anni, 24 da compiere il prossimo 31 maggio. Salito alla ribalta per quello che in molti considerano “il fattaccio” relativo all’Atletico Madrid, che lo corteggiò a lungo termine ma non ebbe l’ok dalla famiglia che preferiva far studiare il ragazzo, Scuffet ha impiegato lungo tempo per ricostruirsi, nemmeno dovesse riabilitare il suo nome. Ma in Italia l’eco di qualcosa che va oltre il comune pensare è infinito; anche se il classe '96 ha già guardato parecchio oltre.
Proprio lui, si racconta ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Ventotto giornate giocate, un buon bilancio il vostro. Salute al primo posto, ma c'è un po' di dispiacere per aver interrotto questa striscia positiva?
"In questo momento la cosa più importa è e deve essere la salute di tutti perché pensare al calcio è veramente difficile: ho ancora le sensazioni dell'ultimo periodo sul rettangolo verde, nelle ultime partite giocate in cui il paese era già in emergenza si percepiva che andare in campo non era la stessa cosa, che ogni ora poteva cambiare qualcosa. A ogni modo, nelle ultime gare abbiamo rallentato un po' con i risultati, e avevamo voglia di riprendere il ritmo che avevamo nelle prime partite di ritorno: speriamo di poterlo fare non appena sarà possibile tornare in campo".

La tua scelta, di scendere in B, ha fatto storcere il naso a tanti. Perché hai deciso, in estate, di rimetterti in gioco proprio li?
“Sembra sempre che qualsiasi scelta faccia, la A turca o la B italiana, sia negativa, ma io ho trovato in questo tanto di positivo. La Turchia è stata un’esperienza formativa, un mondo diverso rispetto all’Italia, dove il calcio è più circoscritto all’evento partita. Spezia è stata la grande occasione, arrivata nel momento giusto del mercato, che era agli sgoccioli: stavo perdendo le speranze anche se sapevo di meritare una chance. Ma il portiere è di solito il primo calciatore che viene tesserato, non era semplice, anche perché a Udine stavo bene, ma mancava la sensazione del gruppo, era chiaro che non avrei trovato spazio. Qua hanno avuto la voglia e il coraggio di puntare su di me”.

Un momento particolare quello che sta vivendo il paese: come passi le tue giornate?
"Sono settimane particolari, ma bisogna farci forza e andare avanti, anche perché non ci viene chiesto nient’altro che di stare in casa mentre molte altre persone stanno dando tutto, a volte purtroppo anche la vita, per aiutarci: penso a tutti i dottori, infermieri, forze dell’ordine ma anche a tutte le persone che continuano a lavorare per esempio nei supermercati per non farci mai mancare il piatto a tavola. Io in casa di solito alla mattina faccio una sessione di allenamento insieme ai miei colleghi portieri e i nostri preparatori, poi pranzo e il pomeriggio lo divido tra televisione, PlayStation e dei passatempi che cerco di trovare con la mia fidanzata: stiamo facendo dei puzzle”.

Si parla molto anche del taglio di stipendi: giusto o no?
"E' un argomento di cui sento molto parlare, ma penso che ora come ora ci siano cose più importanti da decidere".

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