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Torrente: "Palermo-Frosinone, attacchi immensi a confronto"

ESCLUSIVA TMW - Torrente: "Palermo-Frosinone, attacchi immensi a confronto"TUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
mercoledì 13 giugno 2018, 16:142018
di Stefano Sica

Palermo-Frosinone. Tutto in 180 minuti di passione e, si spera, gran calcio. Organici sontuosi, obiettivi importanti, ma solo una andrà in A. Si parte stasera col primo match in programma al Renzo Barbera. Con Vincenzo Torrente abbiamo parlato delle pieghe tecnico-tattiche relative a questa sfida ed a quella che vedrà di fronte sabato prossimo Cosenza e Siena nella finalissima per approdare in B.

Pronostico rispettato: Frosinone e Palermo si contenderanno la serie A.
"Sono state due partite vive: Venezia e Cittadella hanno fatto una buona prestazione e sono uscite con l'onore delle armi. Soprattutto il Cittadella mi ha ben impressionato. Gli esiti, comunque, hanno confermato le attese, mandando in finale quelle che era le favorite alla vigilia dei play-off".

Quale può essere la chiave tattica di questa doppia sfida?
"Il Palermo sta utilizzando un sistema diverso con Stellone, il 4-3-2-1. Non so poi se si disporranno così anche col Frosinone, che a sua volta è stato disegnato sul 3-5-2. Di sicuro saranno due partite equilibrate e la differenza la faranno davvero i dettagli. Il Frosinone ha saputo reagire psicologicamente alla beffa subita in extremis col Foggia. Ci si attendeva questo. La reazione è stata positiva e non era facile".

Quali giocatori potranno essere decisivi?
"Le coppie Ciano-Dionisi da un lato, e Coronado-La Gumina dall'altro, sono chiamate certamente a spostare gli equilibri. Sono attaccanti che possono trovare la giocata giusta in qualsiasi momento. La Gumina, poi, viene da un periodo straordinario. Anche le punte del Frosinone stanno benissimo. Certo, le assenze di alcuni elementi importanti, tra cui Ciofani, non sono semplici da assorbire, ma l'attacco attuale è di grande qualità".

Entella in C: si aspettava questo esito?
"A mio avviso questa era una squadra che poteva anche salvarsi direttamente senza passare per gli spareggi. Peraltro con l'Ascoli sono state due partite equilibrate, con una salvezza decisa solo dal miglior posizionamento dei marchigiani in classifica. Anche qui il destino dell'Entella è stato deciso da sfumature".

Per il suo ex Bari ennesima stagione senza raggiungere l'obiettivo finale...
"Personalmente mi è dispiaciuto molto perché resto sempre legato al Bari. Un peccato, perché le potenzialità erano buone e la città meriterebbe ben altre soddisfazioni. La squadra era forte anche se non ha mai trovato continuità. L'importante, però, sarà risolvere determinati problemi, condizione essenziale per tornare ad essere protagonisti. E riappropriarsi della serie A".

Sabato l'ultimo atto in C: come finirà Cosenza-Siena?
"Sono due squadre che arrivano bene a questa finalissima. Il Siena perderà qualche calciatore ma ha quell'entusiasmo necessario per prevalere. Qui si tratta di una partita secca, quindi la immagino equilibrata e legata agli episodi. Il Cosenza è una squadra solida e concreta, il Siena fa invece un calcio più propositivo. Ma entrambe hanno strutture di organico importanti, con attaccanti di grande spessore per la categoria. Io poi ho avuto il piacere di allenare Marotta, oltre a Perez che però non sta giocando. Vanno fatti, comunque, i complimenti al Sudtirol che è stata la vera rivelazione di questi play-off".

E chi ha deluso di più a suo avviso?
"Non parlerei di delusioni. Poi è chiaro che squadre come Pisa, Trapani o Alessandria avrebbero potuto fare di più. Soprattutto il Pisa aveva una rosa importante per la categoria e da loro mi aspettavo tantissimo. Forse sono mancati i gol degli attaccanti, elementi comunque forti per la C".

Il Genoa riparte da Ballardini...
"Giusta la scelta della continuità. Tra le conferme, e qualche innesto già perfezionato, si stanno gettando le basi per una squadra competitiva. Si è parlato anche di elementi come Sturaro o Mandragora, segno che i presupposti per fare meglio rispetto all'anno scorso sono buoni. Gli arrivi di Criscito e Marchetti lo testimoniano".

E' iniziata l'era delle seconde squadre in C: è favorevole a questa innovazione?
"Onestamente sì, anche perché consentirebbe ai nostri giovani di maturare prima. Però andrebbero risolte alcune problematiche di base, sia regolamentari sia relative alle strutture in cui disputare le gare".

Si muove già qualcosa circa il suo futuro?
"Non ancora. Ultimamente c'è stato qualche approccio, ma nulla di concreto. Le occasioni lo scorso anno non sono mancate ma alla fine non si sono concretizzate per dettagli. Tuttavia sono pronto al rientro e aspetto sempre la chance giusta".

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