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Giovani, riforme e diritti tv. Inizia l'era Balata in Serie B

Giovani, riforme e diritti tv. Inizia l'era Balata in Serie B
venerdì 24 novembre 2017, 06:152017
di Tommaso Maschio

La crescita e la valorizzazione dei giovani calciatori, anche nell'ottica della sostenibilità economica dei 22 club di Serie B, per rilanciare tutto il sistema calcio italiano che sta attraversando un momento di grande difficoltà culminato nella mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018 con conseguente addio del presidente Federale Carlo Tavecchio e rischio commissariamento della FIGC. Questo è uno degli obiettivi del neo presidente di Lega B Mauro Balata, che già da un paio di mesi si occupava da commissario della stessa, esposti nella conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio. “Se noi vogliamo avere delle rappresentative forti e competitive e far crescere il nostro movimento dobbiamo passare dalla crescita dei giovani che devono acquisire esperienza sul campo. - ha spiegato Balata - Noi siamo il volano, il motore delle riforme e del cambiamento del calcio”.

Un obiettivo importante e ambizioso, ancor più necessario dopo gli eventi delle ultime settimane, che trova la condivisione di praticamente tutti i presidente della serie cadetta (17 su 22 hanno votato per Balata e il suo programma) e che vedrà fra le figure chiave il presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi, fresco vice-presidente, che a Chiavari da diversi anni e con successo investe in maniera importante sulla crescita del settore giovanile per tenere in equilibrio i conti di una piccola realtà che si trova a doversi confrontare con altre immensamente più grandi non solo per blasone, ma anche per bacino d'utenza.

E proprio a questo si lega l'altra missione fondamentale della nuova governance della Lega B: i diritti televisivi. Tutti sono infatti concordi che viste le piazze impegnate, l'equilibrio del campionato e una formula che tiene tutti sull'attenti fino all'ultima giornata si possa e si debba ricavare di più dalla cessione dei diritti in Italia e all'estero. Più soldi infatti vorrebbe dire più risorse da distribuire alle partecipanti con il conseguente, si augurano tutti, miglioramento delle competitività e l'innalzamento generale della qualità complessiva della serie cadetta.