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Salernitana, Lombardi: "Qui sto da Dio, potrei restare. Che danno non avere i tifosi"

Salernitana, Lombardi: "Qui sto da Dio, potrei restare. Che danno non avere i tifosi"TUTTO mercato WEB
Cristiano Lombardi
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
mercoledì 22 luglio 2020, 23:21Serie B
di Luca Esposito

Un campionato da fuoriclasse assoluto per la categoria, gol e assist al servizio di una squadra che purtroppo dovrà fare a meno di lui proprio ora che ci si potrà giocare la promozione in serie A attraverso gli spareggi. La lunga sosta era servita per rimetterlo in sesto e riconsegnare a mister Ventura l'esterno più forte della B, ma a Crotone la corsa verso la definitiva consacrazione si è bruscamente arrestata. Cristiano Lombardi torna nella sua Viterbo per curarsi, ma seguirà le sorti dei granata con trepidazione e con la speranza che i suoi sostituti non facciano pesare un'assenza gravissima. La redazione di TuttoSalernitana lo ha contattato telefonicamente per parlare anche di mercato e di futuro, un autentico tormentone negli ambienti del tifo salernitano. Ecco l'intervista integrale:

Anzitutto come sta?

"Moralmente abbastanza a pezzi, non mi sarei aspettato un problema del genere. Ci sarà da lottare per ripartire al meglio in vista della prossima stagione, fa male vivere da lontano il periodo più importante della stagione della Salernitana. Seguirò ovviamente i miei compagni a distanza e, come ho scritto nel post pubblicato sui social, sarò il loro primo tifoso. Questo gruppo merita tanto, ha dimostrato professionalità e attaccamento alla maglia sin dal primo allenamento".

Stesso infortunio di Verona?

"Sicuramente è un problema meno grave dell'altro, ho fatto la prima risonanza magnetica ed effettuerò altre visite nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. E' una lesione meno pericolosa, ma coinvolge un muscolo vicino a quello che si ruppe a gennaio. Serve un lavoro specifico per prevenire altri infortuni simili in futuro. I tempi? Tra i 30 e i 40 giorni, sarò pronto per il ritiro di agosto".

Certamente i problemi fisici vi hanno tormentato, immaginiamo quanto rammarico ci sia per aver visto pochissimo una Salernitana al completo...

"Tutte le squadre del campionato fanno i conti con gli infortuni. Sicuramente un po' di problemi ci sono stati sotto questo punto di vista, ma non è la componente che ha inciso principalmente sulla classifica attuale. Se non siamo lì a giocarcela per il posto più ambito è perchè ci è mancata continuità, è un gruppo giovane e ricco di scommesse. Tra l'altro azzeccate. Evidentemente non eravamo pronti per il salto diretto e per essere la seconda promossa dopo il Benevento".

Lei è tra i pochi laziali che ha guadagnato la stima di una tifoseria esigente e che chiede a gran voce di non essere succursale...

"Quest'anno la gente dovrà ricredersi. Oltre me credo che Cicerelli, Maistro, Kiyine e Dziczek abbiano dato un grosso contributo. Abbiamo fatto bene, ricordo a tutti rendere a Salerno non significa tornare alla Lazio ed essere titolare inamovibile. Quello biancoceleste è un top club in Europa, ma nessuno tira indietro la gamba quando indossa la maglia granata. A mio avviso i fattori esterni devono interessare poco alla piazza, deve contare quanto dimostriamo sul campo. Sotto questo aspetto è evidente che la Salernitana ne abbia tratto vantaggio".

Qual è stato il momento più bello della sua avventura a Salerno e che rapporto ha con lo spogliatoio?

"Ho tanti ricordi bellissimi, in primis la partita col Cosenza, Ho lavorato tantissimo per fare il quinto e credo che quella sia stata la mia gara migliore. Tra l'altro mi sono tolto la soddisfazione di segnare sotto la curva Sud che, nella circostanza, era piena come raramente si era visto durante il campionato. Un'emozione incredibile, la forza della Salernitana è rappresentata proprio dal suo dodicesimo uomo. Sono felice anche per il rapporto che ho avuto con la squadra. Mi dispiace da morire lasciare il gruppo in questo periodo, avevo legato con tutti al punto che non pesava giocare e fare allenamenti in questo periodo estivo. A Salerno mi trovo alla grande, da Dio. Mi curerò a casa mia, lascio la città con un nodo alla gola e sentirò la mancanza. E' stato un percorso emozionante, ricco di contenuti. I ragazzi mi mancheranno, ho legato tantissimo con Cicerelli e non sempre capita di fare amicizia con chi ricopre lo stesso ruolo. Non sono mancate serate con Di Tacchio e tanti altri calciatori con cui ho condiviso mesi importanti e formativi".

Quanto pesa non avere la tifoseria al proprio fianco?

"In queste due partite casalinghe avremmo potuto avere un pubblico straordinario, la garanzia di sei punti. E' uno spettacolo venire a giocare all'Arechi, vale anche per gli avversari. Chiunque ci affronta sa bene che la curva è il dodicesimo uomo e che fare risultato da noi è assai complicato".

Lombardi lascerà Salerno o ci sono possibilità di restare a prescindere dalla categoria?

"Perchè escludere la permanenza a Salerno? Leggo tante notizie, ma  fondamentalmente non esiste una verità assoluta e totale perchè è presto e ogni componente deve fare le valutazioni necessarie. Se non avrò un'occasione importantissima in serie A non avrei problemi a continuare la mia avventura alla Salernitana. In B solo per la maglia granata, su questo non c'è ombra di dubbio".

Cerci-Giannetti, le due delusioni della stagione. Cosa pensa in merito?

"Alessio ha giocato nei top club europei, ha raggiunto livelli che noi possiamo solo sognarci e si è rimesso in gioco in una piazza come Salerno per riconquistare anche gli scettici. E' stato molto sfortunato perchè ha avuto molti problemi, quest'anno abbiamo sofferto sotto questo punto di vista. Posso solo parlare bene di lui come persona. Giannetti? Era partito forte, non si può mettere in discussione il valore di un atleta per mezza stagione sbagliata. Vedete il mio caso: l'anno scorso sono stato sei mesi fuori lista, a Venezia non ho dimostrato nulla. Sono annate, fa parte del mestiere e del gioco".

Tifosi furiosi con gli arbitri, davvero pensa che abbiano così penalizzato la Salernitana?

"Un minimo di compensazione la trovi sempre, ma ricordo anche io qualche errore di troppo. Non punterei su questo alibi, però. Le squadre che lottano per il secondo posto, come il Crotone, evidentemente sono abituate a stare lassù e vanno oltre tutto quello che accade nei 90 minuti. Le partite si portano a casa con esperienza e non solo macinando gioco".

In quale zona del campo si trova meglio?

"Quest'anno ho fatto un po' di ruolo, col Cittadella ero la seconda punta al fianco di Gondo e ho fatto doppietta. Mi piace più offendere che difendere, ritengo di aver disputato una grande stagione da quinto e sono felice perchè da due anni cercavo la consacrazione sull'out destro. E' la posizione che più si adatta alle mie caratteristiche".

Cosa manca alla Salernitana per puntare alla A e cosa pensa della multiproprietà?

"Serve consapevolezza, anzitutto. Con tutte le big del campionato abbiamo fatto partite strepitose, spesso meritavamo la vittoria. Abbiamo segnato 4 gol in due partite al Crotone, a Benevento abbiamo fatto una gran figura, al Cittadella abbiamo rifilato sette reti. Quanto alla proprietà, avere l'opportunità di avere in B giocatori potenzialmente da A non è affatto negativo. Quest'anno i prestiti Lazio hanno dato un contributo importante, non è giusto parlarne male".

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