Vittoria inutile e saluto alla B. La Pro Vercelli si chiude un'annata amara
Una vittoria amara, che non serve a nulla se non a evitare l'ultimo posto in classifica, per salutare al meglio il proprio pubblico che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno come dimostrano le oltre 2mila presenze per la sfida contro la Ternana. La Pro Vercelli saluta così la Serie B dopo tre salvezze di fila al termine di una stagione più tribolata delle altre con quattro cambi in panchina: partiti con Gianluca Grassadonia, tecnico rivelazione della passata stagione con la Paganese, con il difficile compito di prendere l'eredità di un Moreno Longo chiamato in estate alla corte di un Frosinone costruito per essere promosso. Il buon gioco professato dall'ex difensore si è visto solo a tratti, troppo poco per puntare alla salvezza specialmente se a un certo punto della stagione è iniziato a mancare quel furore agonistico che deve essere prerogativa di chi vuole salvarsi. Poi l'interregno di Gianluca Atzori, durato l'arco di tre gare, che non riusciva a dare la scossa che la società cercava e quindi la seconda opportunità per Grassadonia, ben voluto da tutto il gruppo, con cui si è programmato il mercato invernale con gli arrivi di due fedelissimi (Reginaldo e Alcibiade).
Un ritorno che però non ha dato i frutti sperati, 18 punti in 19 gare, con il nuovo esonero e la promozione di Vito Grieco per questa coda di campionato in cui le speranze erano ridotte al lumicino con la possibilità. In queste poche gare l'ex tecnico della Primavera bianca si gioca anche un pezzo di permanenza sulla panchina piemontese che potrebbe ripartire da lui, e magari dai giovani che Grieco conosce bene, per provare a risalire immediatamente in B nella prossima stagione. A Cittadella, contro una squadra che punta a scalare ancora un pò la classifica, l'ultima gara per salutare degnamente una categoria che in questi anni la Pro Vercelli ha sempre onorato al massimo delle sue forze.